Ibm non centra gli obiettivi

Una trimestrale in crescita ma che non raggiunge le attese degli analisti nè gli obiettivi fissati. Preoccupa il rallentamento dei servizi.

Non lascia spazio agli equivoci Sam Palmisano, Ceo di
Ibm
. La società non ha raggiunto tutti gli obiettivi fissati per il
trimestre e ha avuto qualche difficoltà nel chiudere alcune transazioni proprio
alla fine del periodo in esame.
Inevitabile il crollo del titolo a Wall Street e la delusione degli analisti.
Nel primo trimestre del nuovo esercizio
fiscale

, dunque, la società ha messo a segno un incremento del 3,3% nelle vendite, che hanno raggiunto i 22,9 miliardi di dollari, in ogni caso al di sotto dei 23,7 miliardi attesi dagli analisti di Thomson First Call. Gli utili sono passati da 1,36 a 1,4 miliardi di dollari, pari a 84 centesimi ad azione. Cifra distante dai circa 90 centesimi ad azione attesi.
Gli analisti, che guardano sempre ai risultati di Big Blue come a un termometro per misurare lo stato di salute dell’intero comparto, sono preoccupati per il rallentamento registrato dalla società anche nel business del software e dei servizi.
Per i servizi, ad esempio, si
parla di una crescita del 6% a 11,7 miliardi, inferiore al 9% atteso, mentre per
il software il +2% a 3,6 miliardi è comunque distante dal 3% che Thomson First
Call aveva segnato come obiettivo.

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