Ibm-Lenovo: via libera da Washington

Nulla osta all’operazione, per lo meno per quanto riguarda la sicurezza nazionale. Lenovo non è un pericolo per i segreti Usa.

Il via libera è arrivato. Da Washington la conferma che non sussistono motivi
di sicurezza che ostano all’acquisizione da parte di Lenovo
delle attività di Ibm nel settore pc.
Un consenso
unanime, che spazza via qualsiasi residuo dubbio e che dunque
dovrebbe permettere alle due società di concludere la transazione nei tempi
previsti, vale a dire nel secondo trimestre dell’anno.
Poche settimane dopo
l’annuncio del raggiungimento dell’intesa, l’iter aveva subito uno stop
perlomeno inatteso,  per una serie di dubbi sollevati da alcuni esperti di
sicurezza, sulla possibilità che i lavoratori cinesi di Lenovo potessero
esercitare negli Stati Uniti attività di spinaggio.
Dubbi fugati, a quanto
pare, visti gli esiti dell’inchiesta.
Va detto, a onor del vero, che
probabilmente erano in pochi a credere a un possibile blocco del deal: la stessa
stampa americana sembrava aver riferito dell’apertura dell’indagine più per
dovere di cronaca che per intima convizione.
Sicuramente non vi credevano
Ibm nè Lenovo, che proprio la scorsa settimana nel corso del PartnerWorld hanno
raccontato ai loro partner e alla stampa che forma avrà la loro alleanza, con
i  lavori già in buono stato di avanzamento.

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