Il percorso di Ibm dallo “storico” Db2 al database virtuale

Con il doppio dei partecipanti rispetto ai precedenti eventi tenutosi a novembre 2004, l’edizione 2005 del Dugi ha concentrato gli interventi in due sessioni parallele, dedicate rispettivamente all’area z/Os (mainframe) e Luw (Linux, Unix, Windows) per gli ambienti distribuiti.

Il successo degli incontri Dugi (Db2 User Group Italy) di quest’anno conferma la validità delle associazioni utenti come luogo di scambio di esperienze, oltre che di forum d’incontro tra clienti e fornitori, per una migliore e più completa informazione a beneficio di entrambe le parti. La nuova formula dei due incontri, tenuti separatamente a Roma e Milano, nei giorni 15 e 16 marzo, con la presenza di circa il doppio dei partecipanti rispetto alle precedenti riunioni analoghe del novembre 2004, ha visto il raggruppamento degli interventi in due sessioni parallele distinte, dedicate rispettivamente all’area z/Os (mainframe) e Luw (Linux, Unix, Windows) per gli ambienti distribuiti.


Le sessioni mainframe erano condotte da Adrian Collett della società Trede del gruppo Technites, coordinatore Dugi per il Nord Italia, mentre Patrizia Rizzi dell’Inps, coordinatrice Dugi per il Centro Sud ha condotto le sessioni Luw.


Nell’indirizzo di saluto agli intervenuti, i coordinatori Dugi hanno evidenziato la continua crescita dell’associazione sia in termini di iscritti che di qualità e quantità di informazioni scambiate.


"Il forte incremento di interesse da parte degli associati riscontrato nei pochi mesi trascorsi dall’ultimo incontro del novembre scorso – hanno dichiarato Collett e Rizzi – è la conferma che abbiamo imboccato la strada giusta per corrispondere alle aspettative e agli obiettivi che ci eravamo proposti. Lo sdoppiamento in due sessioni parallele di questa terza edizione dei nostri incontri è dovuto proprio alla necessità di approfondire separatamente le tematiche specifiche relative agli ambienti z/Os e Luw, oltre che al continuo aumento degli iscritti in entrambe le aree d’interesse. Tra le novità di quest’anno, ricordiamo che il sito dell’associazione, www.technites.it/db2ug, è stato rinnovato, con l’introduzione di un nuovo forum di discussione via e-mail, denominato Listserv, attraverso il quale è possibile esprimere opinioni e sottoporre dubbi e domande. Tra le altre novità citiamo la sponsorizzazione della casa editrice Pearson Education, distributrice dei libri di Ibm Press in italiano e in inglese, che riconoscerà particolari sconti agli associati".

La qualità e la modellazione dei dati


Per quanto riguarda gli speaker di Big Blue, Angelo Sironi, della direzione software Ibm Italia, ha svolto il tema della gestione della qualità dei dati e della modellazione dimensionale.


"In termini pratici – ha affermato Sironi – è necessario partire dal concetto che il data warehouse rappresenta un sistema da costruire per trovare risposte a domande, spesso ancora sconosciute, utilizzando anche architetture e strumenti di data mining e intelligenza artificiale. Ebbene, il nuovo modello dimensionale, che si contrappone a quello tradizionale di relazione diretta e verticalizzata tra le entità, mira a fornire una rappresentazione logica dei dati mediante una struttura a stella, tale da consentire anche la gestione della storia di ogni record". In questo modo, la struttura complessiva del data warehouse è rappresentata da una serie di stelle, ciascuna delle quali descrive un fenomeno, con al centro gli event/fatti, per esempio, le vendite, e con i raggi che indicano i collegamenti con una corona di entità rappresentate da dimensioni/analisi, per esempio, prodotto, tempo, segmenti di mercato, clienti, venditori, e così via. La gestione della dimensione storica è ottenuta mediante l’utilizzo di una chiave aggiuntiva di ricerca, di natura numerica, progressiva e univoca, definita chiave surrogata, che consente di stabilire la sequenza temporale degli aggiornamenti del dato. Questo permette di mantenere la storia delle informazioni in maniera molto più semplice e senza alterare la struttura del data warehouse, un’esigenza sempre più importante tenendo conto della tendenza attuale ad andare a ritroso fino agli ultimi dieci anni, invece dei cinque anni considerati ancora sufficienti da molti.


Per quanto riguarda la qualità dei dati, "si tratta di un costo che deve essere considerato un investimento imprescindibile – ha proseguito Sironi -. Il controllo della qualità può essere basato su strumenti di data profiling, che aiutano ma non fanno miracoli, così come è fondamentale la gestione e il controllo delle business rule, regole che debbono essere applicate da tutta l’organizzazione".


Punti forti delle sessioni z/Os sono stati i due Ibm Db2 Technical Seminar, condotti da Max Castellini, certified It software specialist di Ibm Italia, e incentrati sulla disponibilità dei dati, migliorata e garantita con le necessarie trasformazioni strutturali di Db2, e sulla produttività, ovvero sulla capacità di realizzare applicazioni in modo ancora più rapido e facile.

Tutte le novità per l’ambiente Luw


Tra gli speaker Ibm, nelle sessioni dedicate all’ambiente Db2 for Luw, Walter Sartori, certified It specialist Ibm Software Group, ha effettuato una presentazione tecnica sul Db2 Udb for Luw, mentre il lungo intervento di Francesco Airoldi, senior It architect Ibm Software Group, è stato incentrato sulle novità funzionali dei prodotti Db2 e Informix, oltre che sul concetto Ibm di Information Integration come interfaccia unica verso un database virtuale.


"Il previsto completamento, entro pochi mesi, dell’acquisizione di Ascential – ha dichiarato Airoldi – dimostra la continuità dell’impegno Ibm verso l’integrazione totale delle informazioni, a prescindere dal formato e dalla fonte di origine. Del resto, questo è stato già ampiamente dimostrato dall’integrazione di Informix che, pur mantenendo la sua specificità di prodotto, con la nuova versione 10 risulta sempre più integrato con WebSphere e con tutta la gamma di prodotti Ibm, beneficiando da questi ultimi di tutta una serie di nuove funzionalità".


Tra le altre novità vanno citati Db2 Udb V8.2.2, nome in codice Saturn, per ambienti Sap, Db2 Alphablox V. 8.2 derivato dall’acquisizione dell’omonima società specializzata nelle applicazioni analitiche, Db2 Entity Analitics per le applicazioni di Business intelligence, con particolare riferimento alla gestione delle identità multiple. Infine, va ricordato il raggruppamento sotto la denominazione comune di WebSphere Information Integration di tutta la famiglia di prodotti prima indicati come Db2 Information Integration. In termini concettuali, quindi, la visione Ibm di Enterprise information integration si realizza mediante uno strato di middleware che risulti accessibile da parte di ogni applicazione o strumento mediante interfacce standard, fornendo nel contempo una serie di servizi relativi alla gestione di qualsiasi tipo di dato e informazione, qualunque ne sia la natura, forma e locazione fisica. In altri termini, si parla di database virtuali, Grid computing, Enterprise service bus e Service oriented architecture – Soa. Per i dettagli su tutti questi argomenti e sull’evoluzione dei prodotti, è possibile consultare la documentazione Ibm e i singoli esperti, secondo le aree d’interesse di ciascuno.


I prossimi eventi da non perdere sono l’incontro Idug 2005 Europe dal 24 al 28 ottobre a Berlino e le sessioni autunnali Dugi in Italia, nel mese di novembre, in date ancora da confermare.

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