Un’indagine Censis-Federcomin rivela che anche dove esiste concentrazione di imprese ci sono resistenze nei confronti dell’Ict
30 giugno 2004 Tutte le aziende intervistate nell’ambito di “Pmi sotto la lente” non appartengono a nessun distretto. Sono dei battitori liberi che non hanno usufruito di consulenze particolari per i loro investimenti e non fanno parti di associazioni o altre organizzazioni che possono fornirgli un know how più elevato dal punto di vista informatico.
Perché nei distretti, in teoria,.
la marcia verso l’Information & communication technology dovrebbe essere più
facile. Più a portata di mano sono le esperienze delle altre aziende, i nomi dei
fornitori circolano più velocemente e più forte è l’esigenza di collegarsi in
rete con le altre aziende. In parte è così anche se, secondo un’indagine
Rur-Censis/Federcomin sull’innovazione tecnologica nel 60% dei
distretti industriali, il 15,8% non ha elaborato alcuna strategia riguardo
l’Ict, il 27,6% è ancora in uno stato embrionale e il 34,2% ha in corso di
elaborazione dei progetti. Solo il 5,3% ha definito una strategia unitaria
complessiva riguardo gli investimenti in tecnologia e il 3,9% ha in corso
progetti privi però di una visione strategica unitaria. Il resto (13,2%) non sa
rispondere. L’iniziativa più diffusa all’interno delle aree distrettuali
è il sito Web finalizzato allo scambio di informazioni e alla ricerca
di clienti che è presente nel 39,5% dei distretti esaminati. Il 25% è dotato di
un portale Internet interaziendale per sviluppare commercio elettronico b2c e
b2b, mentre il 15,8% lo sta progettando. Infine, i sistemi di e-procurement già
attivi nel 36,8% dei distretti e in progettazione nel 9,2%.
A frenare la digitalizzazione delle imprese non sono tanto i costi di investimento (rilevanti per il 44,7% del campione), quanto il permanere di alcuni limiti di natura culturale. Su tutti la ritrosia a condividere informazioni critiche (75%), e il desiderio di conservare autonomia di gestione (73,7%). “Tali limiti – commenta la ricerca – stanno creando un concreto rischio di sfaldamento nelle strategie complessive delle reti di produzione locale. Le imprese hanno poca fiducia e non riescono a fare network”. Colpa delle
aziende, ma anche dei fornitori di Information technology visto che nel 21% dei
distretti esaminati esiste una sostanziale inadeguatezza dei servizi di
telecomunicazioni, nel 17% manca la fibra ottica, nell’1% abbiamo
addirittura una carenza di servizi di acceso a Internet, nel 2% manca la
connettività wireless e nel % delle aree non ci sono fornitori di Information
technology. Poco più del 38% si dichiara soddisfatto dell’offerta informatica.
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