Pmi sotto la lente: Telethon, quando l’Ict aiuta la ricerca

Anche la società non profit spinge al massimo l’adozione di soluzioni informatiche. Perché il risparmio di costi è fondamentale

18 maggio 2004 Il marchio Telethon, grazie
all’annuale maratona televisiva, è ormai il simbolo della lotta contro la
distrofia muscolare e le malattie genetiche. Pochi sanno però che pur no profit
Telethon è un’azienda che del risparmio di costi fa un imperativo assoluto. Il
soldi che entrano devono andare nella massima quantità possibile ai progetti di
ricerca e per questo in questi anni si è spinto l’acceleratore sull’adozione di
soluzione di information and communication technology. Perché gli organici non
possono essere gonfiati e i costi tenuti sotto controllo. Lo sa
bene Cristiano Galli, responsabile Edp di Telethon che con un collaboratore
tiene sott’occhio una struttura che prevede un pc per ogni addetto (oltre cento
dislocati nelle quattro sedi) con un quartier generale a Roma e altre tre
presenze sul territorio tutte collegate con fibra ottica. In più la sede
capitolina è dotata anche di un collegamento Wi-fi.


Distribuito su cinque piani il quartier generale di Telethon è affollato di
persone che lavorano in staff su qualche progetto per tre mesi e poi si dedicano
ad altro. Una struttura flessibile che comporta spesso il cambio di numeri di
telefono. Un’operazione che prima comportava almeno un’ora e adesso si risolve
in pochi minuti. Con Cisco e il partner Alternet sta infatti implementando una
soluzione di Ip telephony che quando sarà a regime permetterà
di convogliare anche il traffico delle sedi periferiche su Roma in modo da poter
ottenere una sorta di sconto quantità dall’operatore telefonico. Avvantaggiato
dalla popolarità raccolta in questi anni e dall’attività no profit, Telethon
riesce a ottenere prezzi di favore dai vari fornitori It che devono comunque
rappresentare l’eccellenza nelle loro aree di attività. “Abbiamo
un’organizzazione molto flessibile che prevede anche il telelavoro e che non può
fermarsi soprattutto nel momento di picco rappresentato dall’evento televisivo
che prevede l’impiego di ulteriori trenta-quaranta persone”
, sottolinea
Galli. Un momento che mette sotto sforzo i 25 server (fino a quattro anni fa ce
n’era solo uno) di Telethon.

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