Un Advisory Board per il 2005

Un comitato di studio con i rappresentanti del mondo Ict per preparare le linee guida della prossima edizione, ma anche un Osservatorio permanente in grado di produrre dati di mercato e analisi. Una conferma per gli Stati Generali dell’Innovazione.

Smau 2004 è ancora in piena attività, i visitatori del lunedì pomeriggio si godono gli ultimo scampoli del salone, ma già la nuova direzione presenta i punti cardinali della prossima edizione con molto importanti novità

Innanzitutto le teste pensanti di Smau come è noto sono cambiate. Il nuovo management si è insediato alcuni giorni prima che si aprissero i cancelli della Fiera e se ben poco potevano fare per incidere su questa edizione sono intenzionati a mettere da subito la loro impronta sullo Smau del 2005.
E la impronta del presidente Alfredo Cazzola e del direttore generale Solly Cohen ha un nome ben preciso: metodo. E’ infatti innanzitutto nel metodo che la nuova proprietà individua le criticità di Smau e le opportunità ancora inespresse o da valorizzare.

Ma Prima di tutto Cazzola e Cohen partono dai numeri di questo Smau che dimostra di tenere perché è sui 360mila visitatori, sulle 900 aziende presenti, sui 52mila operatori economici e, dato da sottolineare, sui 3 milioni di euro di vendite generate da SmauShop e da e-commerceland che deve ripartire la strategia di rilancio della manifestazione.

«Smau ha bisogno di rimettersi in contatto costante con il mondo che intende rappresentare e ha bisogno di generare conoscenze e relazioni. Per questo serve un metodo adeguato che intendiamo applicare immediatamente, già nelle ore successive alla chiusura dei cancelli».
Il primo atto di questo metodo si chiama Advisory Board. Cazzola sottolinea che Smau è un servizio per le imprese che vogliono comunicare in modo efficace con il mercato e che vogliono generare contatti. «Per servire al meglio queste imprese Smau le deve coinvolgere nei processi decisionali, deve conoscere le loro esigenze, i loro obiettivi, deve costruire con loro una comune rappresentazione del mercato». Da qui la inaugurazione di un Advisory Board al quale sono invitati i rappresentanti delle aziende Ict.
E il nuovo management non intende perdere tempo: «Partiremo subito, il giorno dopo Smau inizieremo a lavorare con le imprese – precisa Cohen -. Daremo vita a tre gruppi di lavoro che verranno dedicati ai tre asset del prossimo Smau: Business, Consumer e Government. Da questi tavoli di confronto dovranno uscire idee, proposte, esigenze che andranno a comporre le linee strategiche della prossima edizione».

Quello che si profila è un metodo basato sulla conoscenza e sulle relazioni, un metodo che si prefigge di trasformare Smau anche in un punto di riferimento per quanto riguarda la conoscenza e la rappresentazione del mercato Ict. «Abbiamo intenzione di dare vita a un osservatorio in grado di produrre conoscenza, dati di mercato, analisi degli scenari – continua Cazzola -: Vogliamo proporci come un sistema in grado di far scorrere le informazioni tra la domanda e l’offerta di Ict e come un soggetto in grado di aiutare le imprese a individuare e comprendere i trend. Crediamo che per generare contatti in modo efficace è necessario avere una visione del mercato che ci permetta di capire come cambiano le esigenze, i gusti, le necessità dei clienti Ict».

Sempre in questa direzione va a collocarsi la rivalorizzazione della esperienza degli Stati Generali dell’Innovazione. «Gli Stati Generali dell’Innovazione – ha dichiarato Cazzola – sono un asset di Smau che vogliamo continuare e rafforzare. Anche questo può essere un grande strumento di idee e di condivisione della conoscenza. Lo prepareremo con largo anticipo in modo da massimizzare i contributi e i risultati che può portare alla comunità Ict e a Smau stesso».

Ma a Cazzola sta a cuore anche il respiro di Smau, la sua capacità di rappresentare un’area più vasta e più forte sia geograficamente che economicamente: «Crediamo che sia necessario puntare sulla internazionalizzazione di questo salone. L’Italia è in una posizione strategica nel bacino del Mediterraneo e Smau può diventare il punto di riferimento per tutti quei Paesi che dimostrano una grande vitalità dal punto di vsta dell’innovazione tecnologica e che hanno bisogno di una grande vetrina a livello continentale»,

Il metodo del nuovo team è destinato a investire anche la dimensione più scientifica e culturale di Smau. «La convegnistica – precisa Cazzola – è un patrimonio della manifestazione ma dobbiamo guardare con maggior attenzione alle necessità dei nostri visitatori. Dobbiamo prendere atto che il pubblico, i rappresentanti dell’industria e delle imprese clienti di Ict esprimono esigenze di una maggior concretezza. Dobbiamo essere più pragmatici, trasferire alle aziende le informazioni di cui hanno bisogno senza perdite di tempo».
Efficienza, efficacia e metodo dunque. Per Smau inizia ufficialmente una nuova era.

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