Imprese sempre più digitali: il Cio guadagna nuovi livelli di influenza

Chiamati a governare nuove tecnologie, i responsabili dei sistemi It devono farsi promotori di innovazioni. Lo dice la 9^ edizione della Cio Survey di NetConsulting.

È un approccio orientato innanzitutto alla crescita e al miglioramento della relazione con i clienti quello evidenziato da NetConsulting in occasione della 9^ edizione della Cio Survey 2014, in cui l’impresa digitale non è un obiettivo ma un percorso già avviato.

Condotta dalla società di analisi e consulenza italiana su circa 70 responsabili Ict impegnati in realtà private di casa nostra, l’indagine promossa da Accenture, Hp e Telecom Italia, si è soffermata soprattutto sulla discontinuità digitale e su quanto i responsabili dei sistemi informativi e i loro team siano in grado di guidarla all’interno dell’azienda, relazionandosi con le linee di business, sfruttando antenne tecnologiche esterne.

Più considerazione per il ruolo dell’Ict
Come nella precedente edizione, la razionalizzazione dei costi non viene trascurata ma lascia la pole position conquistata lo scorso anno per fermarsi al terzo posto tra le sfide di business aggiungendo, però, interventi di revisione e ottimizzazione dei processi in ottica di maggiore efficacia, miglior supporto all’innovazione, recupero di efficienza e “riduzione intelligente” dei costi.

Fortunatamente, il raggiungimento di queste sfide vede l’Information e communication technology rivestire un ruolo significativo superando, di fatto, quelle posizioni che, in un recente passato, hanno visto la funzione Ict come centro di costo o comunque responsabile di esborsi economici superiori al valore generato.

Verso la semplificazione e la modernizzazione degli asset
Tra le priorità segnalate dal panel intervistato nell’edizione 2014, spiccano (con l’85,6%) il consolidamento e l’integrazione del portafoglio applicativo finalizzati anche a omogeneizzare gli strumenti a disposizione dei singoli.

Non a caso, la standardizzazione di architetture e processi It per razionalizzare il portafoglio applicativo è una tematica che appare ancora prioritaria per oltre la metà del panel, seguita dall’attenzione alla semplificazione e modernizzazione degli asset infrastrutturali e software e dalla compliance, soprattutto in ambito finance.

Tutto questo anche di fronte a una spesa Ict calata, nel panel di riferimento, dell’1,2% rispetto alla Cio Survey 2013 sia per effetto del difficile contesto economico che influenza gli investimenti in tecnologia anche nella fascia più alta della domanda, sia delle politiche di razionalizzazione che hanno caratterizzano gli anni scorsi e che generano una riduzione dei costi operativi, di gestione.

Ciò detto, nell’anno in corso, e nonostante il calo complessivo del budget Ict, il peso degli investimenti dovrebbe mantenersi pressoché costante e muovere a favore di un crescente utilizzo delle piattaforme di social enterprise, citate dal 56% dei Cio interpellati da NetConsulting.

Sulla nuvola, verso una mobility imprescindibile
Davanti a un incremento medio del 23% registrato nel mercato degli smartphone e di addirittura del 44% per quanto concerne i tablet, la mobility a supporto dei processi di business sembra ormai diventata imprescindibile e a tutto favore dello sviluppo di Mobile business application e Mobile app per i clienti.

In tutto questo, il cloud computing rappresenta uno degli elementi alla base delle Agende Digitali Aziendali e, nel 2014, è risultato ancora più evidente il maggior fermento progettuale rispetto al 2013, quando l’approccio a questa tematica era più cauto e prevalentemente tattico.

Secondo la survey, infatti, il 48% delle aziende prevede un’intensità di investimento medio-elevata, con una varietà di servizi e di ambiti di adozione, che confermano una maggiore presa di coscienza dei Cio sul tema, ma anche delle strutture business utilizzatrici di soluzioni in cloud.

L’esigenza di gestire e trasformare i Big data in smart data evidenziata dal 68% delle aziende spinge, inoltre, a rivedere le architetture server e storage e ad adottare soluzioni che permettano una maggiore valorizzazione dei dati raccolti.

Per quanto riguarda l’Internet of Thing, area di nicchia che caratterizza il 29% delle aziende, la sicurezza fisica risulta il principale ambito di implementazione, cui si affiancano nel 2014 monitoraggio dei consumi energetici, efficientamento e monitoraggio ambientale.

L’innovazione in azienda richiede nuove competenze
Dato, così, per assodato che la discontinuità digitale ha un impatto forte sulle aziende e sul loro modo di “fare business”, a dover cambiare è soprattutto la capacità di governance dell’Ict, che deve sviluppare nuove competenze.

Organizzative, di pianificazione e strategiche da una parte, di specializzazione su tecnologie nuove e che si evolvono velocemente dall’altra.

Se ne sono accorti i protagonisti dell’edizione 2014 della Cio Survey, visto il 40% di loro ha già predisposto e sta realizzando un’Agenda Digitale Aziendale, ovvero una roadmap di iniziative volte a indirizzare i nuovi paradigmi digitali.

Se il Cio entra negli executive board
In un siffatto scenario, la sfida per le aziende italiane diventa accelerare verso una maggiore interconnessione dell’Ict con tutti i processi di business e verso una gestione più strategica e integrata dei dati, così da massimizzare i benefici del digitale.

Chiamato a una più stretta collaborazione con il top management, ora il Cio deve sviluppare competenze strategiche e organizzative e specializzarsi sulle nuove tecnologie a sostegno dell’innovazione e della crescita del business.

Non senza prepararsi a governare scenari ibridi, con nuove architetture basate su risorse cloud e non-cloud, private e pubbliche, nelle quali il passaggio tra i modelli deve essere gestito con competenze, capacità progettuali e infrastrutture sicure.

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