Cloud, leva prioritaria per sei Cio su dieci nel mondo

3mila Cio confermano a Ibm che la nuvola sarà la base dello sviluppo. Con analytics e big data. Virtualizzazione ormai sdoganata. Stessi obiettivi del Ceo.

Un nuovo studio di Ibm, condotto con interviste face-to-face a oltre 3.000 Cio di 18 industry in 71 Paesi, evidenzia che il 60% di loro nei prossimi cinque anni adotterà il cloud computing come leva per far crescere il business e per il vantaggio competitivo.
Quasi un raddoppio rispetto a quanti affermavano di voler adottare il cloud nel 2009.

Il cloud, che sinora è stato per lo più realizzato ed utilizzato all’interno delle singole organizzazioni, è ormai utilizzato anche nei rapporti tra le aziende e con partner e clienti.

Aumenta la focalizzazione sul cloud nei settori media e intrattenimento (73%), automotive (70%) e telecomunicazioni (69%).

Sette Cio su dieci negli Stati Uniti, in Giappone e Corea del Sud, e il 68% in Cina, citano il cloud come priorità assoluta.

Dallo studio emerge anche che i Cio rivolgono sempre più attenzione al mobile computing: il 74% lo considera destinato a cambiare le regole del gioco per le loro aziende.
Le soluzioni per il mobile computing sono state identificate principalmente nei settori dei viaggi (91%), media e intrattenimento (86%) ed energia e utility (82%).

L’83% dei Cio considera Business intelligence e business analytics come priorità assolute per le proprie aziende.

In particolare, Bi ed analytics riscuotono il maggiore interesse nel settore petrolchimico, dei prodotti di consumo e della sanità, dove rispettivamente il 91, 89 e 86% dei Cio intervistati le hanno citate nell’ambito dei loro piani futuri per aumentare la competitività nei prossimi tre-cinque anni.
Il 95% dei Cio in Sud America (escluso Brasile), nei Caraibi e in Canada considera analytics e Bi come elemento di differenziazione rispetto alla concorrenza.

La gestione del rischio è un problema di primo piano nel settore finanziario e bancario per l’80% dei Cio.

La semplificazione è una questione determinante: più dell’80% afferma di prevedere di promuovere progetti per semplificare i processi interni.

E per la prima volta la visione del futuro dei Cio è quasi identica a quella dei Ceo: per entrambi, le prime tre aree di focus sono rafforzare le relazioni con i clienti, sviluppare le competenze dei dipendenti e acquisire elementi di conoscenza e intelligence dai dati.

Big data
Metodi e tool innovativi sono richiesti per trasformare enormi quantità di dati in informazioni reali, immediatamente utilizzabili.
Questi variano dalla gestione dei master data (68%) alla client analytics (66%), dai data warehousing e dashboard visivi (64%) a funzionalità di ricerca (59%).

Il Cio non è più visto come l’It Manager, ma è ormai riconosciuto per la sua capacità di trarre valore dalla tecnologia ed elementi di conoscenza da sistemi complessi.

Virtualizzazione e compliance sono scesi di posizione “nei piani visionari” del Cio: è il risultato della maggiore diffusione della virtualizzazione e del graduale spostamento della gestione del rischio verso un responsabile dedicato.

L’intero Cio Study 2011 e le interviste relative sono disponibili qui.

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