Nel 2016 tre quarti dei servizi It aziendali saranno su cloud

Risulta da una ricerca Hp su 550 manager: fa risparmiare, rende agili e velocizza l’innovazione. L’It tradizionale diventa uno zoccolo duro per un quarto di strutture.

Hp ha reso noti i risultati di un’indagine che rivelano un’accelerazione nell’adozione del cloud da parte delle aziende, un incremento significativo degli investimenti nel cloud privato e l’affermazione di modelli di delivery ibridi.

Lo studio è stato condotto da Coleman Parkes Research per conto di Hp attraverso 550 interviste a senior business e technology executive di grandi imprese (oltre i 1.000 dipendenti, 75% del campione) e del mercato medio (dai 500 ai 1.000 dipendenti).
Le interviste, telefoniche, sono state effettuate ad aprile in Nord America (Stati Uniti e Canada), Europa e Medio Oriente (Danimarca, Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania, Regno Unito, Repubblica Ceca e Russia), Asia Pacifico (Australia, Cina, Corea del Sud, India e Giappone) e America Latina (Brasile e Messico).

Dallo studio emerge che e entro il 2016 il 75% dei servizi It aziendali sarà basato su cloud, di cui il 39% sarà costituito da cloud privato, il 21% da cloud gestito (ovvero cloud amministrato da terzi) e il 15% da cloud pubblico.
L’It tradizionale rimarrà tuttavia un modello di delivery chiave per il 25% degli intervistati.

Tassi di adozione così rapidi derivano dalle aspettative che gli intervistati ripongono nel cloud: riduzione dei costi (68%), incremento dell’agilità (59%) e miglioramento del servizio ai clienti/cittadini (55%).
A fronte dei benefici attesi dagli intervistati, quasi la metà delle aziende (48%) ammette di non aver condotto alcuna analisi sul ritorno degli investimenti dei propri progetti di cloud computing.

Tra le aziende che invece dispongono di forme di misurazione, il 16% afferma di servirsi esclusivamente di metriche per rilevare il “time to delivery”, mentre l’11% misura le proprie implementazioni di cloud calcolando il rapporto costo-benefici.

Lo studio indica che, sebbene i budget continuino ad essere indirizzati verso le tecnologie cloud, le aziende desiderano utilizzare architetture aperte estendibili a modelli di delivery privato, pubblico, gestito e tradizionale.
Il 59% degli intervistati ritiene che il cloud debba evolvere verso una piattaforma aperta.

La ricerca ha inoltre sottolineato i fattori critici per l’implementazione di una strategia cloud e per la migrazione delle applicazioni nel cloud.

In termini di barriere primarie all’implementazione di una soluzione cloud, gli intervistati hanno identificato la definizione degli Sla (Service Level Agreement) (68%), il rispetto di regolamenti e della governance (63%), la gestione di problemi inerenti la sovranità dei dati (62%) e l’identificazione del partner strategico corretto (62%).

Oltre la metà delle aziende intervistate (54%) ha dichiarato di aver elaborato una strategia di cloud sourcing per il trasferimento delle prime applicazioni e dei primi carichi di lavoro nel cloud.

Per le aziende che dispongono di strategia di cloud sourcing, le applicazioni più importanti da trasferire nel cloud risultano quelle di Crm (71%), storage e backup del database (67%) e archiviazione e storage (65%), mentre le applicazioni finanziarie sono risultate le meno considerate per un trasferimento.

In termini di funzionalità più importanti legate all’utilizzo del cloud pubblico in azienda, gli intervistati hanno indicato: la sicurezza (72%), la presenza di Sla altamente specifici (61%) e la capacità di gestire i carichi di lavoro di livello enterprise (59%); mentre l’uso di soluzioni basate su carta di credito (pagamento a consumo) è stato classificato come il meno importante, citato soltanto dal 39% degli intervistati.

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