Dopo Red Hat Enterprise Linux, l’adozione di JBoss Enterprise Application Platform in Italia, fino alla più recente Red Hat Enterprise Virtualization. Ecco con quali risultati.
Interessata a garantirsi la massima interoperabilità a livello di transazioni e a realizzare economie di scala, Equens ha definito e implementato una strategia di passaggio graduale verso l’open source optando per le piattaforme Red Hat.
Scelto come primo ambito di applicazione il sistema operativo, il Corporate It del principale fornitore europeo di tecnologie per il processing dei pagamenti ha adottando Red Hat Enterprise Linux in maniera cross sull’intera infrastruttura, migrando su Rhel anche i database su sistemi distribuiti.
Così facendo, tra i principali plus evidenziati in una nota ufficiale da Raffaele Zeuli, distributed system manager di Equens in Italia, non sono mancati “significativi vantaggi operativi, quali la massima apertura e l’indipendenza dai singoli vendor, la garanzia di supporto in tema di proprietà intellettuale e la compatibilità certificata con un gran numero di soluzioni di terze parti”.
L’Italia “apripista” nello sviluppo applicativo
Tanto che, per lo sviluppo applicativo, Equens ha scelto di introdurre in Italia anche JBoss Enterprise Application Platform a integrazione delle soluzioni già presenti finalizzata a una riduzione significativa dei costi.
Infine, a integrazione della piattaforma di virtualizzazione già presente in azienda, nel 2012 è stato introdotto anche Red Hat Enterprise Virtualization che, attualmente in fase di implementazione, punta a garantire i vantaggi operativi ed economici tipici della virtualizzazione.
A fronte di un numero di server che cresce del 20% ogni anno, il loro progressivo passaggio al virtuale porterebbe, infatti, con sé una diminuzione dei costi operativi, un’ottimizzazione delle risorse tecnologiche e una più semplice gestione dell’intera infrastruttura.
Da local a global guidati dall’efficienza del business
La soddisfazione riscontrata con il passaggio alle piattaforme Red Hat sarebbe tale che, anche a livello corporate, risulterebbe in fase di valutazione l’implementazione di una simile strategia.
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