Integrazione e Bpm: ritorno al futuro, nel cloud

Nella visione di Pierre Fricke di Red Hat si comincerà a cambiare il process management anche a livello di stack, rendendolo più appetibile. E lode sia ad Apache Camel.

Secondo Pierre Fricke, director of product marketing di Red Hat, il 2012 ha portato una serie di cambiamenti che avranno effetti significativi negli anni a venire per il mondo dell’enterprise It nel suo complesso.

È stato un anno particolarmente intenso nelle aree dell’integrazione e del business process management, osserva, in relazione soprattutto delle acquisizioni che hanno impresso un’accelerazione al lavoro effettuato da Red Hat per sviluppare le capacità in ambito di integrazione e Bpm.

Il Bpm intelligente
«Nel corso di quest’anno – dice – abbiamo offerto una delle prime realizzazioni opensource dell’unificazione di regole, processi ed eventi nell’ambito di un comune ambiente di sviluppo, implementazione e gestione. Si tratta di un grande passo avanti per gli sviluppatori impegnati nella creazione di processi e regole di business, che pone le basi di una partecipazione olistica da parte degli analisti di business nell’automazione delle loro attività tramite l’It. Red Hat ora vanta un percorso preferenziale verso una nuova generazione di business process management, il Bpm intelligente».

Cloud come abilitatore di cambiamento
In generale, secondo Fricke, per quanto riguarda il Bpm vedremo un continuo consolidamento tra i vendor proprietari. Molto di questo processo sarà guidato dal cloud.
A oggi il cloud non ha giocato un ruolo fondamentale a questo livello di stack, se si eccettuano attività sperimentali o i classici early adopter.

Gli utenti stanno collaborando e sfruttando asset cloud per diversi progetti, ma lo scenario generale è quello di ambienti di sviluppo Bpm costruiti nel cloud e poi implementati on premise.

Fricke si aspetta che questo possa cambiare, man mano che le organizzazioni acquistino familiarità con il concetto di implementare applicazioni e servizi nel cloud, in particolare nel caso di processi di business caratterizzati da picchi di carichi di lavoro, o magari legati a fenomeni temporanei.

Con l’open i costi si abbasseranno
Il problema che molti di questi vendor si trovano ad affrontare è che costi di licenza elevati diventeranno sempre meno proponibili in un mondo realmente cloud-enabled.
Si prevede che questo andrà ad impattare sul settore Bpm in due modi: primo, il Bpm diventerà più abbordabile economicamente, estendendo di fatto le dimensioni del mercato; secondo, l’approccio dei vendor diventerà sempre più aperto.

I classici middleware vendor proprietari, che si occupino di Bpm (integrazione, piattaforme applicative o altro) dovranno impegnarsi per mantenere la loro competitività in un paradigma cloud.
Perciò Fricke non esita a dire che «i prossimi cinque anni potranno rivelarsi molto dolorosi per queste aziende. Non solo le pressioni competitive spingeranno un ulteriore consolidamento, ma il modello cloud potrebbe minare sostanzialmente le fondamenta delle grandi realtà middleware che si basano su vecchi modelli di licensing».

Questione di innovazione
Al contrario, con il cloud che chiama una maggiore trasparenza ed apertura, vedremo con ogni probabilità l’innovazione crescere come mai è successo prima. L’innovazione arriva attraverso ambiti differenti, ma un driver fondamentale nell’enterprise è l’opensource.

Alcune tecnologie, come l’integrazione enterprise, sono oggettivamente complesse.
L’integrazione va a toccare una serie di sistemi diversi (integrandoli con differenti nozioni di dati, differenti nozioni di interazione con le Api, ed altro).

C’è, per Fricke, un livello di complessità associato, a prescindere. Queste sfide rendono l’integrazione uno scenario ideale per l’innovazione, e credo che potremo vedere l’innovazione prendere forma nella community Apache Camel.

Camel guida il cambiamento
Secondo Fricke, Camel è attualmente un driver importante in tema di integrazione, per quanto riguarda la produttività degli sviluppatori, i tool associati allo sviluppo e la leggerezza dei footprint, in modo che gli utenti possano mettere l’integrazione dove ne hanno necessità, piuttosto che su hub centrali.
Questo tipo di tecnologia e di modo di pensare stanno alla base della strategia di Red Hat.
Essendo una tecnologia opensource, c’è la possibilità che altre persone contribuiscano ad innovarla, e tra questi clienti, partner, la stessa Red Hat ed altri integration vendor, se decidono di partecipare.

Sviluppi Bam
Sempre in tema di Bpm, sono diverse le cose interessanti che succedono a livello di pianificazione della simulazione e di altre attività associate a regole e processi di business ed al monitoraggio delle attività.
Per Fricke vedremo una buona dose di innovazione, in particolare legata a questo ultimo aspetto, soprattutto perché non ci sono stati finora progetti open source in ambito Bam, Business activity monitoring.

Detto questo, le evoluzioni che verranno porteranno con sé nuove sfide, sia per gli sviluppatori che per gli analisti di business.
Gli sviluppatori dovranno confrontarsi con nuovi sistemi e tecnologie. La questione non sarà più quella di connettere l’applicazione A all’applicazione B, all’applicazione C.

Il peso specifico dei big data
Gli elementi da mettere in collegamento saranno più numerosi, e quantità sempre maggiori di dati verranno immessi sui sistemi.
I
social network, i dispositivi mobili e quelli integrati, sono tutte fonti di grandi dati sulla base di eventi di business. E questo dati dovranno essere catturati, analizzati ed integrati nei processi e nelle applicazioni di business.
Modelli leggeri di messaggistica ed integrazione si riveleranno particolarmente importanti per gli sviluppatori, da qui l’attenzione verso progetti quali Camel, integrazione basata su cloud e integrazione basata su sottoscrizione.

Gli analisti di business dovranno acquisire familiarità e comprendere più a fondo i loro processi di business, nel contesto di questi nuovi fenomeni. Nella realizzazione di processi di business, dovranno avere chiaro come questi si collegano al mondo del social e del mobile, agli eventi di business e agli eventi che escono dai processi, e trasformare tutto secondo una prospettiva di business.

In generale Fricke crede che nel corso dei prossimi anni vedremo il rapporto tra sviluppatori e analisti di business maturare ulteriormente e che l’innovazione sia salutare.
Non solo all’interno di tecnologie e paradigmi esistenti, ma anche in aree di confine, che inizieranno nei prossimi anni a prendere la forma di nuovi strumenti, maggiormente formativi e più potenti.

E si dice non sorpreso di vedere tecnologie già esistenti, come complex event processing, business intelligence, business analyst tool, Bpm e simili, evolversi verso qualcosa che potrebbe diventare un unico strumento di controllo e gestione di taglio manageriale. Le possibilità esistono già oggi, anche se non raccolte sotto un’unica offerta completa.

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