Home Digitale I fondatori di Clubhouse hanno incontrato gli utenti italiani

I fondatori di Clubhouse hanno incontrato gli utenti italiani

Si è tenuto il primo appuntamento del duo Paul Davidson e Rohan Seth, fondatori di Clubhouse, con il pubblico internazionale e la scelta della prima tappa è caduta sull’Italia. Una scelta privilegiata, che mostra quanto il nostro Paese abbia preso sul serio il social audio.

Organizzato lunedì 15 marzo alle 6:30 CET, l’incontro ha permesso ai due co-fondatori (affiancati per l’occasione dalle due collaboratrici di sempre e da un’interprete professionista) di incontrare un piccolo gruppo di utenti italiani, che hanno parlato delle proprie esperienze, delle proprie idee, della propria filosofia sui social e su Clubhouse (si sono avvicendati sul palco, fra gli altri, Alida Pantone di “Caffè e argomento – ☕ + ?”, l’imprenditore e comunicatore Marco Montemagno e Riccardo Pozzoli di Luxottica).

Forse questo è bastato allo staff di Clubhouse per farsi un’idea dell’utente italiano, ma siamo convinti che l’ora dedicata all’Italia potesse essere sfruttata in modo molto più produttivo.

Domande più secche, con risposte telegrafiche, sarebbe stato un optimum che è mancato. Domande sulla Privacy, sugli sviluppi interni all’applicazione in funzione della gestione dei club, sul programma “Creator First”, sarebbero stati argomenti importanti per tutti. E invece niente di tutto questo.

E numeri hanno dimostrato che l’atmosfera di stanca, avvertita da più parti, non è stata solo una nostra impressione: da più di 4.100 utenti all’apertura della sala, il numero dei partecipanti è crollato a 1.800 dopo una mezz’ora, per assestarsi intorno ai 1.500 verso la conclusione dell’incontro. La dimensione media di una stanza americana.

Un disagio che è stato riscontrato e confermato da più parti nelle stanze aperte immediatamente dopo la chiusura dell’evento, prima fra tutte quella dal titolo emblematico: “Cosa avresti voluto chiedere ai co-fondatori di Clubhouse?”. Stanze in cui ci si è chiesti da più parte se veramente non si sia persa un’occasione. Pazienza, sarà per un’altra volta.

clubhouse

La Townhall delle donne

Evento più importante per contenuti è stato invece quello di domenica 14 marzo, la consueta Townhall delle ore 18:00 (le 9:00 AM ora della California), che ha raccolto intorno al palco un picco di 8000 partecipanti (con una media di 6000 utenti collegati nel corso dell’intero evento). Una Townhall dedicata alle donne questa settimana, complice il recentissimo reclutamento al marketing di Clubhouse dell’ex Netflix ed ex collaboratrice di Obama, Maya Watson (anche lei presente il 15 marzo all’incontro con il pubblico italiano), e della nuova, prossima icona dell’applicazione: l’artista, poetessa, scrittrice, attivista americana Aja Monet Bacquie, che presto prenderà il posto di Axel Mansoor. Una scelta che s’innesta sempre sulla filosofia di Clubhouse: “put the people at the center of experience”, mettere la gente al centro dell’esperienza. Quindi niente loghi, ma l’avvicendarsi di personalità che – in occasione delle prossime release di Clubhouse – presteranno la propria immagine a icona dell’applicazione.

Ma, a livello pratico, quali sono stati gli elementi di rilievo  che sono emersi dall’incontro domenicale dei co-fondatori col pubblico di Clubhouse?

Il Clubhouse Creator First e i prossimi sviluppi dell’app

Si è parlato di diverse cose domenica, ad esempio delle caratteristiche implementate nell’app con la release del 12 marzo.

Non ci soffermiamo ulteriormente su tali caratteristiche perché sono state illustrate nel Micropodcast su Clubhouse, facilmente raggiungibile sulle diverse piattaforme di diffusione di contenuti audio.

La cosa più importante è sicuramente il lancio del progetto Clubhouse Creator First, che consentirà a 20 creatori di contenuti di Clubhouse di ottenere materiali e strumenti per proseguire il proprio lavoro. Naturalmente verranno selezionati i progetti più innovativi, non importa di che settore, e che siano in corso di sviluppo anche su piattaforme social diverse, come TikTok, Instagram, Twitter, Youtube e Twitch.

Le selezioni sono già partite ed è possibile partecipare ancora fino al 31 marzo collegandosi all’indirizzo creatorfirst.joinclubhouse.com.

Non ci sono ancora notizie, invece, sulla data di rilascio dell’app per Android. Come ormai da più di un mese la risposta è sempre la stessa: “Stiamo assumendo sviluppatori e garantiremo che l’app sia resa disponibile nel più breve tempo possibile”.

Una delle funzioni che in una prossima release verranno invece implementate è sicuramente quella del potenziamento del calendario per la programmazione degli eventi. Non sarà tuttavia prevista la possibilità di programmare eventi ricorrenti (ciò per evitare che rimangano in programmazione eventi non più seguiti).

A questo si unirà l’implementazione di un più agile sistema di ricerca dei club mediante hashtag, mentre una richiesta venuta da più parti di poter invitare un numero illimitato di utenti a un evento (tramite il cosiddetto ping) non verrà implementato.

L’ultima domanda a cui hanno risposto @Paul e @Rohan è stata quella di un’applicazione per il controllo delle analytics.

I co-fondatori hanno dichiarato che – ancora – non hanno idea della funzionalità d’utilizzo, pertanto si prenderanno il tempo per decidere sul da farsi.

Al momento, dunque, ci si deve rimettere ad applicazioni di terze parti, come l’interessante Clubtrack.me, che mi ha suggerito l’amico Davide Lionetti (@davidelionetti)

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