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Clubhouse cambia pelle: cosa c’è nella nuova app

Ed è la quarta volta per Clubhouse, in attesa di una sicura, nuova major release dell’app più in voga del momento, una passione informatica che lascia come strascichi dipendenza, assuefazione e lunghe notti passate in bianco con gli occhi fissi sul cellulare.

Per chi non se ne fosse ancora accorto, infatti, due giorni fa è stata rilasciata la nuova versione della app di Clubhouse. Una release non proprio rivoluzionaria rispetto alla precedente, ma sicuramente evolutiva e potenziata per dotazioni e migliorie. Un primo cambio di pelle.

Cambio d’icona, ma rigorosamente in bianco e nero

La modifica a Clubhouse è stata sottolineata con forza a partire dall’icona: dalle due originali immagini dell’app mai giunte sugli iPhone italiani (rispettivamente il volto di King Kiko e l’immagine solare dell’avvocato e rapper Julie Wenah), si è passati all’icona di Bomani X – il personaggio che è comparso magicamente qualche settimana fa sui display italiani – fino al volto sorridente di Axel Mansoor.

Axel, per chi non lo conoscesse, è musicista incredibile (basta fare una ricerca su internet e si viene proiettati in atmosfere sonore gradevoli e coinvolgenti), nominato per un Emmy e ospite prenotturno di Clubhouse con la sua musica trasmessa attraverso il “Lullaby Club ? ? Get Soothed” alle 9 PM, orario del Pacifico. Un modo rilassante per terminare le frenetiche giornate sul social più in voga di questo momento.

Cambiamenti non radicali, ma essenziali

Ma vediamo, in formato bullet point, quali sono stati i principali cambiamenti nell’app di Clubhouse:

Il link “Condividi” presente nelle stanze – Ora è possibile attivare il pulsante + nella parte inferiore di una stanza: comparirà magicamente l’opzione per condividere un collegamento. Toccandolo, oltre al classico “ping” ai contatti che ognuno ha su Clubhouse, si aprirà la classica icona share, che permette di pubblicare un collegamento ovunque si voglia.

Miglioramenti dell’accessibilità. Clubhouse ha migliorato il supporto di VoiceOver, quindi ora è possibile utilizzare lo screen reader nativo di iOS per navigare direttamente nell’app.

Ricerca all’interno della stanza – Anche per chi non sia moderatore o speaker – quindi anche come pubblico – è ora possibile cercare una persona specifica all’interno di una stanza, toccando il “…” in alto a destra del display.

Segnalazioni trolling – Tolleranza zero per le attività di trolling da parte di Clubhouse: se qualcuno disturba è possibile segnalarlo anche se si è tra il pubblico. Basta toccare il solito “…” in alto a destra. Se ci si trova a moderare una stanza è stato invece aggiunto un pulsante al mezzo foglio del profilo in modo che sia possibile segnalarlo anche da lì.

Correzioni di bug e miglioramenti delle prestazioni – Sono stati risolti alcuni arresti anomali del sistema e ne è stata migliorata la stabilità. Le persone che sono state bloccate non vedranno più le stanze in cui si sta parlando né riceveranno la notifica quando ci si attiva sulla piattaforma.

Una serie di miglioramenti che ancora, a detta dei più, non sono sufficienti (non si può, ad esempio, fare ancora la ricerca per parole chiave nelle stanze), ma che lo staff di Alpha Exploration ha promesso di risolvere con le prossime release dell’applicazione.

Problemi dall’esterno

Se i fondatori di Clubhouse sono tranquilli sui miglioramenti tecnici della piattaforma (tranquilli si fa per dire, visto che la mattina dell’11 febbraio alle 6 i server erano in totale black out), nuvole scure sembra si stiano addensando all’orizzonte per quello che riguarda la privacy.

Un paio di giorni fa il Garante italiano della Privacy ha mandato una richiesta formale ad Alpha Exploration perché l’arrivo dell’app in Europa non è stato seguito da un adeguamento alle regole comunitarie sulla privacy (Gdpr).

Seth e Davison dovranno chiarire, entro 15 giorni, quali sono le procedure di archiviazione dei dati personali, quali sono le modalità di accesso alla rubrica di ogni utente e se siano in corso (ora o in previsione) analisi biometriche delle tracce audio registrate; in questo caso si tratta di dati potenzialmente utilizzabili per ricostruire le impronte vocali degli utenti. Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni.

Un altro problema riguarda poi la lista dei contatti che ognuno ha e che sono pubblici all’interno dell’applicazione. Tale lista non è possibile celarla e ciò potrebbe dare l’opportunità a enti o soggetti che operino con tecniche Osint (Open Source Intelligence) di ricavare nomi, pseudonimi e collegamenti.

Ultimo scoglio, infine, è quello dell’età degli utenti. Al momento l’icona prevede l’accesso a utenti di almeno 18 anni, ma il Garante non è sicuro che l’azienda che gestisce Clubhouse disponga degli strumenti adeguati di controllo in caso di eventuali violazioni.

Una schermata dell’app omonima di Clubhouse apparsa qualche giorno fa su Google Play. Non porta al Clubhouse di cui parliamo noi, ma a un’applicazione differente per la gestione dei progetti

Lievitazioni graduali e irrefrenabili

Le stanze di Clubhouse stanno intanto letteralmente lievitando sia per numero sia per dimensioni: dai 100 visitatori di una settimana fa i due moderatori di “Caffè e argomento. ☕️+?”, Giovanni Mattiazzo (@mattiazzo) e Aldo V. Pecora (@aldopecora), la mattina dell’11 febbraio – qualche minuto dopo l’apertura alle ore 7 – si sono trovati di botto 350 utenti da gestire, sorpassando i miseri 170 della stanza in cui era presente Biagio Antonacci. Bel successo, niente da dire.

Il numero complessivo, gli argomenti e le migliaia di voci che si accavallano (e parlo solo delle stanze italiane) non sono quantificabili. E la voglia cresce, soprattutto da parte degli utenti Android.

Voci parlano di ulteriori slittamenti, ma sono voci, quindi non degne di rilievo.

Nel frattempo un’app omonima presente su Google Play è stata presa d’assalto nei giorni scorsi con più di un milione di download.

Si tratta di un’applicazione differente per la gestione dei progetti. Il fatto che sia stata al centro dell’attenzione, lascia capire quanta gente stia scalpitando lì fuori in attesa di invadere uno spazio che presto diventerà veramente infinito, impossibile da gestire e nella sua immensità terribilmente claustrofobico.

Riccardo Busetto è su Clubhouse: @riccardobusetto

 

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