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Clubhouse, manca poco alla versione per Android

Una settimana è passata e la mia vita è radicalmente cambiata. La cosa, naturalmente, un po’ mi preoccupa. Eppure – come operatore del settore della comunicazione – venire trascinati in modo irrefrenabile in un flusso di informazioni fa parte dei rischi professionali e Clubhouse è proprio un fiume in piena.

Ho passato alcuni giorni ad ambientarmi, a capire quali potenzialità e quali trucchi mettere in pratica per rendere il mezzo interessante ai fini dello scambio informativo (si veda il racconto della prima settimana di utilizzo). Ora è il momento di tirare le somme.

Notizie dal Townhall di Clubhouse

Ho adottato il titoletto da quello della stanza condotta la domenica sera da Sara Laratro (@saralaratro) e Alida Pantone (@alidapantone), che si sono prese la briga – insieme a un moderatore d’esperienza come Giovanni Mattiazzo (@mattiazzo) conduttore di una delle stanze di maggior successo di Clubhouse, “Caffè e argomento. ☕️+?” – di trasferire le informazioni provenienti dall’incontro del pubblico, domenica 7 febbraio, con i due co-fondatori di Clubhouse.

La notizia più attesa riguarda quando ci sarà la versione Android di Clubhouse. È tutto pronto, secondo quanto dichiarato Rohan Seth e Paul Davison, co-fondatori di Alpha Exploration Co, l’azienda produttrice di Clubhouse.

Ci sarà comunque uno slittamento di una settimana rispetto alle previsioni.

Le difficoltà operative sono importanti, lo dimostra il fatto che la richiesta sempre più impellente di stanze dagli attuali possessori di iPhone sta mettendo in seria difficoltà la struttura informatica dell’azienda. Figuriamoci quando arriverà l’infinita popolazione degli utenti di Android.

Creazione e organizzazione dei club

Un argomento molto importante nella recente discussione avuta con i co-fondatori di Clubhouse è la considerazione dei club.

Clubhouse, in inglese, significa circolo. È questo il nucleo vero del social, che mi era leggermente sfuggito una volta entrato nel sistema.

Il social non è in realtà organizzato solo intorno alle stanze, ma si configura su due livelli: i club e le stanze.

La cosa è solo parzialmente visibile al momento, perché il numero dei club è ancora minimo, soprattutto in Italia. Ma come si crea un club?

Se si organizza una stanza più volte con gli stessi moderatori e lo stesso orario, ci sarà la possibilità di richiedere la creazione di un club.

Una volta creato il club, all’interno dello stesso si potranno organizzare delle stanze. Un sistema, dunque, a scatole cinesi.

I club saranno di tre tipi: 1. club creati come struttura portante di eventi seriali; 2. club che si rivolgeranno a una community (ad esempio a tutti coloro che hanno un particolare interesse); 3. club privati ad accesso limitato.

In tutti e tre i casi, all’interno dei club si potranno creare stanze secondo le tre modalità previste dall’app: stanze pubbliche, stanze limitate alla cerchia dei nostri contatti e stanze private. Due livelli, quindi, che potranno rendere l’interazione con Clubhouse molto più articolata.

Le novità di Clubhouse a partire da oggi

In base a quanto comunicato nel forum da parte degli utenti, i due co-fondatori hanno dato una serie di indicazioni circa i futuri miglioramenti/potenziamenti dell’app. Vediamoli:

miglioramento del motore di ricerca interno. Al momento non è possibile fare una ricerca di stanze presenti nel sistema. Si possono fare ricerche all’interno di una stanza per scoprire un qualche visitatore, ma niente di più. Presto si potranno fare ricerche più efficaci.

registrazione delle stanze. Fino ad ora non si può utilizzare il sistema di registrazione di una stanza mediante screen recorder. Eppure i co-fondatori hanno assicurato che non ci sono vincoli nella registrazione delle stanze con strumenti esterni (ad esempio con una telecamera o con un altro cellulare). La diffusione dei contenuti sarà naturalmente vincolata al consenso di tutti i partecipanti alla stanza stessa.

possibilità ai moderatori di restare fra il pubblico. Al momento, se un moderatore si sposta fuori dal palco viene zittito e, finché non torna nella sua posizione, non può più parlare. La cosa non è importante quando la stanza è fatta da una decina di persone, ma quando la audience supera i 2000 visitatori e i moderatori iniziano a essere in numero consistente l’attività di questi ultimi può diventare ardua.

Silent room e Welcome room. La prima è una stanza in cui non parla nessuno. Mi sono imbattuto in una stanza tedesca in cui non volava una mosca. Lo scopo – ho scoperto successivamente – non è follia generalizzata, ma un sistema per poter osservare i profili dei presenti e decidere se seguirli o meno. In un primo momento era una soluzione non accettata, ma sembra che ora Clubhouse lo consenta. Nel secondo caso (Welcome room) si tratta invece di una stanza privata che si apre quando qualcuno invita un contatto. Serve a far sì che il nuovo arrivato possa adattarsi e parlare in privato con chi lo ha invitato. La welcome room esiste già, ma verrà ulteriormente potenziata nel futuro.

Green room. Si sta pensando alla creazione di una stanza d’attesa in cui i moderatori possano preparare la stanza tematica programmata. Si tratterà di uno spazio in cui gli stessi potranno trovarsi, discutere di problemi e strategie di conduzione, nell’attesa dell’avvio della stanza vera e propria. Ho provato a organizzare un paio di stanze tematiche e di una soluzione del genere ce ne sarebbe veramente bisogno.

Tipping experience. Questa è una delle cose più interessanti: i due co-fondatori hanno dichiarato che presto verrà implementato un sistema di mance per i migliori moderatori e le migliori stanze. Non abbiamo ancora dati precisi, ma la tendenza in questo senso è stata sottolineata. Nel frattempo Seth e Davison hanno dichiarato che non ci sono vincoli a chi intenda inserire nel proprio profilo i dati Paypal. Ciò consentirà a moderatori e/o agli erogatori di servizi di chiedere possibili ricompense.

Da 5000 a infinito. Il numero di visitatori di una stanza – si sta studiando il sistema – verrà reso illimitato nel prossimo futuro. Al momento è ancora limitato a 5000 utenti, visto che oltre il sistema va in crash. Ma c’è solo da aspettare.

Stanze di overflow. Ho detto nel mio precedente articolo che raddoppiare le stanze usando strumenti esterni era una pratica condannata da Clubhouse (è stato il caso della duplicazione della stanza in cui parlava Elon Musk la settimana scorsa). Bene, questa pratica, da adesso, non solo è tollerata, ma addirittura promossa da Seth e Davison. Quindi l’arrivo di una notorietà del carico di Mark Zuckerberg sarà fruibile direttamente o indirettamente da chiunque voglia.

A proposito di Mark Zuckerberg: il proprietario di Facebook e Instagram si è presentato ieri su Clubhouse, con il nickname @Zuck23, per parlare del futuro della tecnologia della realtà virtuale (VR) e della realtà aumentata (AR).

Clubhouse è naturalmente andato in tilt, ma i due co-fondatori del più eccitante social degli ultimi non si si sono persi d’animo. Il problema si risolverà in tempi brevi, soprattutto visto che è già partita la campagna di assunzioni di tecnici e designer.

Ai tecnici e ai designer in circolazione: fatevi avanti. Potrebbe essere l’occasione della vostra vita.

Riccardo Busetto è su Clubhouse: @riccardobusetto

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