Soa inevitabile, ma ci vuole la governance

Gartner a Roma fa il punto sulle Service oriented architecture. Italia fra i primi quattro paesi europei occidentali per il middleware Web.

Capacità decisionale e governance su misura sono gli elementi chiave per costruire una Soa (Service oriented architecture) che consenta di ridurre i costi It e di rendere flessibile e agile il business. Se ne è discusso a Roma al Gartner’s Application Integration & Web Services Summit 2007.

Nell’area Emea l’Europa occidentale rappresenta per il mercato più florido per il settore dei software di gestione dei portali, dei processi e del middleware (Ppmw), facendo registrare un giro di affari di 3,3 miliardi di euro nel 2006 (su un totale di 3,8 miliardi di euro per l’area Emea).

Rispetto all’anno precedente c’è stata una crescita media delle vendite nell’area del 16%. Proprio il crescente interesse per le Soa, causato dalla maggiore complessità dei sistemi It, ha trainato questo incremento.

L’Italia è tra i primi 4 paesi dell’Europa occidentale, insieme a Regno Unito, Germania e Francia nella classifica per la spesa in Ppmw.

Paolo Malinverno, Research Vice President di Gartner ha commentato dicendo che «Oggi la Soa è inevitabile, ma per ridurre veramente i costi dell’It e costruire un sistema agile, che sappia trasformarsi col business, occorre definire una governance tagliata su misura. Eccessi e carenze di governance sono egualmente dannose e possono provocare il fallimento della Soa stessa».

Proprio la governance è la discriminante tra un Icc (Integration Competency Center) e un Soa Center of Excelence. Nel primo caso si verifica una sorta di accentramento della responsabilità sullo sviluppo del sistema It, come se le regole fossero “imposte” dall’amministratore, da cui di conseguenza arrivano gli input al cambiamento. Nel secondo caso invece gli input arrivano da sviluppatori, senior architect, analisti del business, che lavorano seguendo la medesima governance. Si tratta quindi di un processo diffuso e integrato.

«Solo con questa struttura si riesce veramente a raggiungere quella agilità funzionale al cambiamento – ha spiegato Malinverno -. In tale contesto è fondamentale stabilire quali siano i ruoli dei singoli attori, in termini di responsabilità, quali siano i servizi veramente nuovi e che debbano essere “riusati” e condivisi. Soprattutto non bisogna dimenticare di sviluppare prima quei servizi che diano credibilità all’azienda. Cercando di rimanere realistici, costruendo una Soa snella e funzionale alle vere esigenze del business».

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