Cloud storage: l’ombra della sottrazione dati sul SaaS pubblico

Lo dice un sondaggio commissionato da Ctera Networks Oltreoceano dove, il 63% degli It manager indica una netta preferenza per le soluzioni cloud storage private.

Propense a sfruttare i vantaggi offerti dal cloud storage senza, però, dover perdere il controllo dei propri dati, sono sempre di più le aziende in cerca di piattaforme aperte, in grado di offrire una sicurezza di livello enterprise e un’esperienza utente coinvolgente.

Lo dicono i dati di un sondaggio commissionato da Ctera Networks alla società di ricerche indipendente Research Now.
Condotto all’inizio di quest’anno interpellando 200 professionisti It impiegati in società statunitensi attive in diversi settori e con un numero compreso tra i 250 e i 30 mila di dipendenti, da quest’ultimo si evince una prima evidenza.
Ossia la tendenza crescente delle aziende a implementare il cloud e le soluzioni cloud storageprivate virtuali” per contrastare le sottrazioni dei dati e aumentare produttività e collaborazione.

Il 63% dei manager, direttori e responsabili dei sistemi informativi interpellati Oltreoceano indicano, infatti, una netta preferenza per le soluzioni cloud storage private rispetto alle alternative SaaS pubbliche come Dropbox, per esempio.

Pubblicate nell’Enterprise Cloud Storage Report 2014 di Ctera, le principali evidenze emerse dal report evidenzierebbero come, tra le aziende che hanno già implementato o stanno valutando l’adozione di prodotti File Sync & Share, quelle sopra i 10 mila dipendenti propenderebbero a favore di un cloud completamente privato.

Per tutte l’obiettivo è chiaro e guarda al rapido ottenimento dei vantaggi collaborativi e di mobilità che sottendono al cloud storage senza, però, perdere di vista le proprie policy interne di riservatezza e controllo.

Tant’è vero che, del campione interpellato, il 25% ha già implementato strumenti File Sync & Share su cloud privato a fronte di un ulteriore 45% che ne starebbe valutando l’adozione.

Questo, secondo quanto riportato nello studio promosso da Ctera, perché il cloud storage basato su SaaS starebbe creando problemi a livello organizzativo.

Nel 2013, il 31% degli intervistati avrebbe, infatti, registrato sottrazioni di dati aziendali a causa della condivisione di file da parte dei dipendenti attraverso servizi Fss spesso non approvati. Inoltre, il 71% si sarebbe detto preoccupato o molto preoccupato per possibili violazioni dei dati, tanto che, per evitare sottrazioni di dati, il 55% delle aziende con oltre 30 mila dipendenti proibirebbe l’utilizzo di soluzioni di file sharing basate su Software as a Service.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome