Bevilacqua, Cisco: va proposta produttività, non tecnologia

L’ad italiano scatta una fotografia al Paese, invita all’azione sull’agenda digitale e avverte: il video prenderà possesso della rete e sarà un abilitatore della competitività.

«Nel 2000 eravamo un paese moderno dal punto di vista tecnologico, attraevamo investimenti. Cisco acquistava per 2 miliardi di dollari Pirelli Optical Systems e il suo know how, che a 15 chilometri da Milano continua a sfornare tecnologia per tutto il mondo. C’erano i talenti. Se non si investe in una seria agenda digitale sarà sempre più difficile richiamare investitori in Italia».

Così l’ad di Cisco Italia, David Bevilacqua fotografa la situazione del sistema Paese in cui opera. E prosegue: «il tema degli investimenti in Ict , si sa, è culturale. Ma anche industriale».
L’industria tecnologica, per Bevilacqua, ha passato troppi anni a spiegare se stessa. Ora il vento è cambiato: «Cisco deve vendere produttività, non tecnologia».

Affinità elettive per un cloud energetico

Nonostante il quadro grigio, l’ad riconosce che l’Italia ha ancora tante eccellenze, che però spesso vanno scovate. Fare sistema deve proprio partire da questa attività di discovery, per tradursi subito in un’aggregazione, ispirata dal principio della complementarietà tecnologica.
Cisco lo sta facendo, per esempio, con il progetto EnergyWise, con cui ha raggruppato 14 Pmi nazionali per creare una piattaforma unica di gestione del consumo energetico.
Insieme a Cisco lavoreranno per creare un data collector, fatto da tre moduli di hardware e software per l’energy management, e lo faranno sotto il cappello del Cisco Developer Program. Verrà fuori, intuiamo, una sorta di cloud energetico.

Essere business reengineer

Evoluzioni come queste cambieranno il modo di stare sul mercato di vendor come Cisco, ma il presente è fatto, e ci mancherebbe, dall’essere di servizio all’enterprise, che di Ict, se vogliamo in senso tradizionale, ha sempre bisogno. Come le banche («Profumo una volta mi disse che le banche sono fatte di people e di Ict», annota Bevilacqua), il retail («che usa la leva Ict per ridurre i costi e guadagnare in produttività») e la logistica e trasportation.

Già, i costi. Oggi si dice passare da Capex a Opex: «noi vendor ci siamo trasformati da fornitori di tecnologia a business engineer». E nel caso delle Pmi anche un po’ banche, con Cisco Capital.

Datacenter, nuovo centro del mondo

E poi c’è un fenomeno che si è affermato e che sta cambiando le strutture molto più di quanto si immagini. Parte dalla consumerization per arrivare a una vera medianet.
Quanto all’ingresso di dispositivi personali in azienda, per Bevilacqua è miope bloccarlo. Meglio cambiare le policy: «noi abbiamo fatto così. Magari è più costoso gestrirli, ma quello che ti danno in produttività ti ripaga bene».

La gestione coinvolge in prima battuta gli operatori, come i system integrator, anche in quell’ambito che si chiama cloud, dai confini sempre più esili e che riporta il datacenter, con la virtualizzazione, al centro della questione.
«Oggi molte cose vanno sotto il buzz word cloud, Ma tutto sommato stiamo tornando a un mondo mainframe. Con tante possibilità in più, date dalla rete intelligente».

Misurarsi sulla qualità del lavoro, non sulla quantità
Il tema, allora, è proprio la rete. Anzi, la Ngn (Next generation network), la cui creazione per Bevilacqua non può essere l’onere di un soggetto solo, ma di un sistema a cui partecipano fornitori e istituzioni.
Una rete intelligente e veloce servirà a far fruire nel pieno senso della parola del video. Il video per Bevilacqua sarà un abilitatore della competitività.
Già oggi Cisco utilizza la telepresence in tal senso. Anzi, «se la togliamo dai nostri siti produttivi smettiamo di essere competitivi». Ma il video da solo non basta: «va cambiata di pari passo l’organizzazione del lavoro, va modificata la collaboration e lo si fa con la governance. Per il lavoro ci si deve misurare sulla delivery e la qualità, non più sulla quantità».

Proprio per questo l’afffermarsi del video cambierà lo sviluppo della rete verso la qualità del servizio. E per farlo non si dovrà più pensare a usare una Internet, ma una Medianet.

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