Come si fa un datacenter a prova di tornado: il caso Cisco

Avviato in Texas un centro green per il cloud privato. Basato su tecnologie Unified: computing, fabric, e network service. Il Pue per funzionare è di 1,35.

Cisco ha inaugurato un datacenter green ad Allen, in Texas, con un’architettura che include il proprio portfolio tecnologico di computing, switching, e accessi a storage dei dati.
Gli serve a supportare il proprio private cloud e a fornire It as a service al proprio interno.

Insieme alla tecnologia di partner come Emc, NetApp, e Vmware, il data center è una vetrina per le soluzioni Cisco di Unified Computing, gli switch Nexus e i sistemi di gestione.

Il datacenter è accoppiato a una seconda struttura che si trova a Richardson, Texas, formando così ciò che Cisco chiama un Metro Virtual Data Center (Mvdc): insieme, i datacenter in modalità Active/Active, formano un ambiente cloud virtualizzato e dinamico in termini di servizi It, e l’uno assume funzioni di backup per l’altro.

Ciò permette a entrambi i data center di far funzionare in real-time applicazioni critiche, come WebEx, in maniera simultanea in entrambi i luoghi ottenendo una notevole resilienza del business.

Cisco prevede di consolidare i propri data center in tre coppie di produzione Mvdc in tutto il mondo.

L’edificio che ospita il datacenter è stato progettato per resistere a tornado con vento fino a 175 mph.

In luogo di centinaia di batterie non green, risiede nel data center un sistema di continuità (Ups) da 5 megaWatt (espandibili fino a 10 megawatt) e utilizza le ventole, che richiedono poca energia per garantire il funzionamento e avviare i generatori diesel in caso di perdita di potenza.

Il datacenter è raffreddato in virtù di un design a un basso consumo energetico, che riduce la necessità di raffreddamento meccanico, utilizzando l’aria esterna quando la temperatura è sufficientemente bassa.

Cisco calcola che la struttura può utilizzare aria filtrata, esterna non-refrigerata nel 65% dei casi, risparmiando circa 600.000 dollari all’anno in costi di raffreddamento, e raggiungendo al tempo stesso i propri obiettivi aziendali in materia di green.

Viene conservata l’acqua piovana per irrigare le piante selvatiche, resistenti alla siccità.
Le celle solari installate sul tetto generano 100 Kilowatt di potenza per gli uffici dell’edificio.

Il data center è progettato per realizzare un Pue (Power Usage Effectiveness) di 1,35.

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