Non di soli pc vivono i distributori

Che senso ha stupirsi delle buone performance dei distributori quotati in Borsa, quando gli stessi da tempo stanno marcando il distacco da un business pc-centrico?

3 giugno 2002 Opengate e Tecnodiffusione il mercato stenta a
crederci. Questo era il titolo di una notizia d’agenzia uscita dopo la
presentazione dei dati delle trimestrali dei due distributori.
Gli analisti
infatti sono rimasti abbastanza sopresi dei dati di bilancio che hanno battuto
le loro stime.
Ma come, ha pensato qualcuno, il mercato dei pc va male e
questi sfornano risultati eccellenti.
L’equazione, un po’ troppo semplice,
prevede infatti che anche i distributori risentano delle condizioni del mercato
dei personal computer.
Peccato però che Opengate, che
soffre nell’It, abbia impostato una strategia di gruppo che la porta fuori dai
confini del mondo informatico come testimoniano le sue acquisizioni nel settore
della distribuzione dei materiali elettrici.
E Tecnodiffusione
dipende sì dai pc per quanto riguarda la parte consumer ma nel settore
business to business ha diversificato il suo raggio d’azione.
Qualcuno poi
ha la memoria corta. Alla presentazione del bilancio di
Esprinet, l’amministratore delegato Alessandro Cattani aveva
sottolineato come la società avesse deliberatamente cercato di fare crescere i
dealer a scapito dei Var perché i primi consentivano di avere tempi di pagamento
più rapidi e marginalità maggiori a differenza dei Var che comprano parecchi pc
e offrono quindi margini inferiori.
La crisi dei pc esiste, i computer
rimangono sempre un elemento fondamentale dal quale dipendono anche altre
tipologie di prodotti, ma pensare che i distributori siano esclusivamente legati
al pc è un po’ troppo.
Questo è un ragionamento che va bene per
Olidata ma non per Opengate. Il mercato comunque pare ancora
sospettoso, ma se il prossimo giro confermerà i risultati allora il valore dei
titoli in Borsa potrebbe cambiare.

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