Scelte di marketing: oggi comanda la Rete

Ne sa qualcosa Severin, storico brand tedesco degli elettrodomestici che, approdato su Facebook, Twitter, Youtube e Pinterest traduce i feedback su newsgroup e blog in profili demografici da integrare con la Web analytics.

È una piazza virtuale di utentiin costante aumento” quella sperimentata dalla tedesca Severin che, a pochi mesi dall’adozione di una strategia Web 2.0, ha scelto di porre una crescente attenzione a un concetto di condivisione e a uno sviluppo delle vendite online destinato a ridisegnare il ruolo della distribuzione tradizionale.

Fondata nel 1892 in una cittadina della Renania Settentrionale-Vestfalia da Anton Severin, la piccola fonderia divenuta, poi, produttore di elettrodomestici che impiega 2.600 dipendenti, ha sancito ufficialmente lo scorso agosto il proprio ingresso nei principali social network proposti dal mercato.

Interessata a creare una comunità di utenti che vogliano interagire quotidianamente attraverso spunti, commenti, ricette e idee, quella mutuata da Felice Caputo, direttore generale Severin Italia è, dunque, un’apertura a strumenti Facebook, Twitter, Youtube e Pinterest che, sempre di più, riducono gli spazi di una commercializzazione tradizionale a favore di siti ecommerce specializzati, come Amazon, o azioni di couponing con realtà come Groupalia.

«Certo – conferma Caputo – non si può ancora dire che stiamo smantellando la catena distributiva tradizionale, ma poniamo una crescente attenzione allo sviluppo delle vendite online, un trend in crescita già ampiamente sperimentato in Germania, dove la vendita di piccoli elettrodomestici in Rete supera il 20% ed è in ulteriore aumento nei Paesi del Nord Europa».

E in Italia?
Prossima ai valori europei, grazie a una percentuale a due cifre che nel 2012 ha raddoppiato i valori del 2011, la filiale italiana vive, comunque, in un contesto in cui il commercio elettronico fatica ancora a decollare.
«Come tutto il comparto abbiamo, però, sentito la crescita a traino degli accordi siglati con la già citata Amazon – è l’ulteriore puntualizzazione –, che ci ha permesso di registrare risultati davvero entusiasmanti sia a livello di vendite e di servizio al cliente, sia in termini di feedback da parte dell’utenza».

Ma non solo.
Sulla strada dell’ecommerce, l’effetto “engagement” dei portali che lavorano su vendite chiuse e per eventi, come Privalia, è stato toccato con mano da Severin per la quale, «l’inizio di una effettiva integrazione con i social media sta gettando le basi per provare a tracciare profili demografici da integrare con la tradizionale Web analytics».

Non senza una evidente ricaduta strategica sulla percezione del prezzo e il modo di comporre e gestire le marginalità sulla vendita a patto di non sottovalutare gli strumenti social che, «a fronte di una misurabilità immediata in termini di costi/risultati, richiedono una costante attività di produzione di contenuti e un monitoraggio in tempo reale».

Occuparsene in casa o demandarne la gestione a chi lo fa di mestiere, come ha fatto Severin, è pura strategia.

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