Sap vuole crescere, comunque

In una intervista al settimanale tedesco WirtschaftsWoche la soprendente visione del Ceo Kagermann, possibilista persino nei confronti di Oracle.

La notizia è di quelle destinate a fare comunque
rumore.
E, sia detto, la notizia è l’affermazione. Inutile elucubrare sulla
sua veridicità o sul fatto che sia più o meno plausibile.
Il punto è che
Henning Kagermann, chief operating officer di
Sap,
ha dichiarato al settimanale economico tedesco
WirtschaftsWoche di essere alquanto possibilista rispetto alle
opportunità di espansione della sua società e di non avere alcuna intenzione di
escludere questa o quella opportunità per partito preso.
Neppure se la
possibilità fosse una fusione con Oracle.
Se Larry Ellison gli
telefonasse…”Non gli sbatterei certo il telefono in faccia“, è stata
la pragmatica risposta – “Ma ascolterei cosa mi
propone
“.
Evidentemente la frase è più paradossale che veritiera, anche
se sancisce un concetto piuttosto rischioso. L’indipendenza, per Kagerman, non è
una conditio sine qua.
Il che, in altre parole, significa che se il
rafforzamento di Sap deve passare attraverso una operazione di fusione,
Kagermann non è pregiudizialmente contrario alla cosa.
Da qui a dire che
questo poi si possa fare è un altro paio di maniche.
E non solo perchè
probabilmente l’antitrust avrebbe più di una obiezione, ma anche e soprattutto
perchè gli obiettivi di breve termine di Sap sono altri.
Il fatto di non
essere riuscita a portarsi a casa Retek, non significa certo che la società ha
abbandonato l’idea di qualche acquisizione.
In realtà Kagermann pensa a un
rafforzamento dell’azienda sia su base perimetrale, vale a dire con acquisizioni
strategiche dal punto di vista delle geografie, sia su base delle competenze,
vale a dire integrando società che portano valore alla sua offerta.
 Per
Oracle c’è davvero tempo.

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