Sap-Oracle: prove tecniche di espansione

Cosa si muove dietro le ultime mosse dei due giganti del software di impresa? Più che i fatti, parlano gli analisti.

Sap-Oracle parte terza. Dopo la prima mossa di Sap,
intenzionata ad acquisire Retek, e la seconda di Oracle, che rilancia l’offerta
per tagliare la strada al concorrente tedesco, la terza mano è di nuovo in mano
a Sap.
Che non si tira indietro, va detto, ma mette anche in chiaro che non
ha alcuna intenzione di lanciarsi in una gara a chi offre di più con Larry
Ellison, scegliendo nel contempo l’understatement di chi dice che in fondo di
Retek non ha così bisogno.
La quarta mossa toccherebbe dunque – e finalmente
– a Retek, alla quale spetta decidere sotto quale proprietà finire.
Nel
frattempo però gli analisti si sono lanciati in una serie di
digressioni, decidendo di volta in volta in base ai meriti veri o
presunti e alle loro personali idiosincrasie se l’operazione avesse più senso
per Sap o per Oracle.
Evidentemente l’analisi dei fatti sarà una questione di
cronaca. 
Ma c’è qualche cosa in più sul tavolo.
Ed è l’intenzione da
parte di Oracle di proseguire nella sua strategia di acquisizioni.
Una
decisione che trova gli analisti in genere abbastanza concordi. E che
soprattutto conferma il giudizio su Oracle come azienda con chiari piani
strategici, le cui mosse hanno obiettivi di rafforzamento a lungo
termine, con prospettive di respiro anche decennale.
Nessuno si stupisca
dunque che nel loro personalissimo bollettino delle scommesse, gli analisti
quotino come sensata l’acquisizione di Bea da parte di Oracle.
Quanto alle
prospettive di riuscita, sono identiche a quelle esistenti per l’altra
grande scommessa: una Sap acquisita da Ibm.

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