Processori: non è solo una questione di clock

Da un lato la corsa all’aumento della frequenza sembra una gara senza fine, dall’altro si mettono a punto nuovi chipset che consentano una produzione a più basso costo. Ma non si perde di vista il cliente?

Il mercato dei processori per Pc? Un malato che migliora lentamente ma per cui non si è ancora trovata la cura adatta.
E sì che di tentativi se ne stanno facendo diversi. L’ultimo in ordine di tempo è l’annuncio della scorsa settimana da parte di Intel dei nuovi Pentium 4 con frequenza sino a 2,53 GHz e Front Side Bus a 533 MHz. In pratica, l’azienda guidata da Craig Barrett prosegue decisa nella propria strategia basata sul continuo e costante aumento del clock dei propri processori.
A rafforzare questa linea di condotta, ci ha pensato lo stesso Ceo di Intel che ha sottolineato come le performance siano l’aspetto che più viene considerato dagli utenti.
A onor del vero, ha però ammesso Barrett, non tutti hanno bisogno del medesimo livello di prestazioni: l’utente generico, che usa il computer prevalentemente con applicativi per l’office automation o per navigare in Internet, può anche fare a meno di prestazioni esasperate.
D’altro canto, la crescente diffusione delle applicazioni multimediali sta comportando una sempre più elevata richiesta di velocità nelle elaborazioni audio e video. Ne risulta che l’aggiornamento delle prestazioni (leggasi aumento della frequenza dei processori) è un aspetto fondamentale.
Le richieste dei consumatori non sembrano però dar ragione a Barrett. Come è logico che sia, da sempre il costo è proporzionale alle prestazioni. E in questo periodo, gli utenti, sia domestici sia enterprise, sono particolarmente attenti al prezzo. La riprova si ha dai costruttori di schede madri: i brand stanno infatti vedendo colmarsi i magazzini di prodotti invenduti a causa di prezzi troppo elevati, a favore invece dei second tier che stanno realizzando fatturati interessanti con mother board più economiche.
Una conferma di questa tendenza potrebbe arrivare poi dalla stessa Intel, che starebbe per lanciare dei chip ibridi Pentium 4/Celeron per desktop, che coniugano prestazioni da Pentium 4 con prezzi da Celeron.
Ma non è tutto. Parallelamente a quello dei processori, si è sviluppato un interessantissimo mercato di chipset che vede proprio protagonisti i dispositivi più economici, che integrano la gestione della grafica e di una serie di funzioni aggiuntive.
Questa tendenza al contenimento dei costi sembra premiare Amd, che dell’ottimizzazione del rapporto prestazioni/prezzo ha sempre fatto un proprio cavallo di battaglia. Aspetto questo ancor più accentuato da quando ha deciso di abbandonare il discorso frequenza per puntare sulle prestazioni globali.
Tuttavia, nonostante le diverse proposte e le differenti scelte strategiche, il mercato si mantiene ancora sottotono (ma va un pochino meglio dello scorso anno) e la ripresa sembra essere in là da venire. A questo punto, paradossalmente, le novità più interessanti potrebbe portarle il segmento dei chip a 64 bit (sono imminenti gli annunci di Intel e Amd), che solitamente invece ricopre un ruolo di secondo piano.

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