Nuova linea di prodotti storage per Emc

Con l’ultimo dispositivo, denominato Centera, il costruttore abbassa ulteriormente la fascia di mercato coperta, portandosi a livello di hard disk, pur se con capacità di crescita fino a un petabyte. L’azienda spinge poi per lo standard Ata anche su scala enterprise.

Emc ha imboccato una strada alternativa che la porterà in un territorio per lei del tutto inesplorato, annunciando un sistema di archiviazione “nearline” basato sul bus periferico Ata e destinato espressamente al salvataggio di contenuti statici come i documenti o i dati diagnostici medici. È la prima volta che l’azienda basata a Hopkinton, nel Massachusetts, si avventura nel mercato delle stesse unità disco utilizzate dai personal computer. Il nuovo dispositivo Emc si chiama Centera ed è in grado di crescere fino al Petabyte di capacità a costi per megabyte equivalenti a meno di un terzo rispetto le attuali quotazioni di un array dinamico Symmetrix. Questa non è la prima volta che dischi fissi normalmente utilizzati dal mercato di massa finiscono in equipaggiamenti di taglio così aziendale. La moda è esplosa proprio quest’anno, anche per rispondere alla sfida di un mercato che ha sempre meno voglia di investire in costose tecnologie informatiche.

Prima di Emc c’erano stati prodotti come NetStore, del fornitore specializzato in sistemi Nas Network Appliance, e il Dx30 di Quantum. Entrambi i dispositivi sfruttano la tecnologia Ata per contenere sensibilmente i prezzi ma la differenza con la nuova offerta Emc sta nel marketing. Se NetStore e Dx30 fungono da postazioni intermedie per il backup in concorrenza ai nastri, più lenti e macchinosi, Centera serve per archiviare le informazioni statiche come la posta elettronica, i documenti Pdf o le copie elettroniche di originali bancari o finanziari, come gli assegni. Emc cita in proposito una ricerca del Berkeley College in cui si rileva come nel 1999 il 75% dei documenti elettronici contengono informazioni non soggette a successive variazioni. Questo tipo di contenuti, sostiene Emc, necessita di dispositivi specifici.

Il Centera integra un software di indirizzamento rilevata con l’acquisizione della società belga FilePool. Rispetto ai tradizionali file system il nuovo metodo permette di individuare rapidamente i dati in un enorme numero di oggetti e può fungere direttamente da sistema di autenticazione grazie a una sorta di etichetta cifrata associata a ogni documento. I costi del sistema sono di 2 centesimi di dollaro al megabyte, ossia 210mila dollari per una configurazione da 10 terabyte.

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