Anche sui Clariion Emc punta a ridurre i costi di gestione

Lo specialista di storage networking ha ampliato le funzionalità dei suoi sistemi misti San/Nas di fascia bassa, nell’ottica di ridurre complessità e costi di mantenimento. La strategia avviata nei mesi scorsi prevede un progressivo spostamento del fatturato sulle componenti software e servizi.

Emc si rilancia con una strategia tutta incentrata sulla riduzione dei costi di manutenzione e gestione degli ambienti storage aziendali. “L’impegno, nei prossimi esercizi, sarà tutto rivolto a migliorare la nostra posizione nel segmento degli applicativi – ha chiarito Renato Simone, direttore marketing di Emc Italia – e i nuovi annunci vanno proprio in questa direzione”.

Sul fatturato del 2001, pari a 7 miliardi di dollari, è ancora predominante la componente hardware, che pesa per 4,5 miliardi di dollari, seguita dal software (1,5 miliardi di dollari) e dai servizi, che hanno generato ricavi per 1 miliardo di dollari. “Nell’ottica della strategia AutoIs, avviata lo scorso anno, il valore dei servizi dovrebbe arrivare a generare il 20% dei ricavi, il software il 30% mentre il peso relativo dell’hardware dovrebbe scendere al 50% del nostro giro d’affari” , ha precisato Simone.

La via è chiara a tutti. I margini sull’hardware, anche in un segmento di mercato come lo storage, si contraggono progressivamente e la vera sfida strategica si gioca, oggi, sui costi di gestione di infrastrutture sempre più complesse.
In questo rinnovato scenario le applicazioni faranno, sempre più in futuro, la differenza: “In termini di hardware installato – ha tenuto a sottolineare il manager – lo storage sta crescendo, raddoppiando anno su anno. A un aumento dei volumi corrisponde, tuttavia, un parallelo incremento dei costi”.

Proprio per ovviare a questi problemi, Emc ha presentato, alcuni mesi fa, AutoIs, un approccio che si propone di ridurre costi e complessità di gestione delle infrastrutture storage facendo leva su elementi in grado di garantire una visione consolidata dell’infrastruttura e una compabilità universale con i sistemi di terze parti.

La possibilità di sfruttare funzionalità di gestione proattiva delle risorse, con capacità di valorizzarle e attribuirle ai singoli centri di costo completano il quadro di AutoIs.
Del middleware che rappresenta il cuore di questa iniziativa, WideSky, la società ha reso disponibili le interfacce di programmazione (Api), a garanzia di una reale compatibilità nativa con l’hardware dei nomi più noti del mercato.

Oltre che sui sistemi San (Storage area network) di fascia alta, come gli array Symmetrix, la società oggi ha rafforzato l’impegno a supportare la filosofia dei bassi costi di gestione sulle soluzioni miste San/Nas di fascia bassa, Clariion, frutto dell’acquisizione, nel 1999, di Data General.
“Di fatto oggi – ha tenuto a precisare Maurizio Paci, field development manager Emc South Europe sui sistemi in questione – Clariion può essere annoverato tra i sistemi storage di fascia enterprise che si indirizzano al target delle aziende di medie dimensioni o a quelle di grandi dimensioni con diverse sedi decentrate, che vogliono avere a disposizione un’infrastruttura potente ma dai costi contenuti per il consolidamento delle funzioni”.

Tra gli elementi chiave dell’architettura dei Clariion, infatti, spicca la scalabilità, non solo dell’hardware ma anche dell’offerta.
Le soluzioni in questione sono, infatti, vendute con la formula del “pay as you grow” che permette di avere, nello stesso cabinet, opzioni Nas e San, oltre a capacità aggiuntiva attivabile su richiesta, e che mettono a disposizione dell’utente un’ampia gamma di software. Tra questi ultimi, SnapView, un’opzione che permette di attivare fino a otto copie del volume dati di produzione, per lavorarci separatamente, o le funzionalità MirrorView, che permettono la duplicazione remota dei dati contenuti su un massimo di quattro siti separati.
Di recente sono state introdotte alcune modifiche sui sistemi Clariion, tutte tese potenziare le funzionalità di consolidamento di questi sistemi. Il supporto alla tecnologia Fibre Channel a 2 Gigabit, ad esempio, permette di raddoppiare la larghezza di banda disponibile, garantendo il supporto di un numero ancora più alto di host per ciascuna connessione di porta storage, con lo stesso numero di switch. L’integrazione del software ControlCenter Navisphere 6.0, infine, consente ai clienti di abbassare i costi di gestione, mettendo a disposizione degli utenti un’interfaccia Web per il managing in remoto dei sistemi.

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