Il Data management sulle nuvole che piace ai partner di Ca

Condotta tra dicembre del 2010 e gennaio di quest’anno, un’indagine promossa da Ca evidenziava già dieci mesi fa la volontà dei partner di trasformare i propri assetti aziendali per cavalcare la domanda di servizi basati su cloud computing.

Con l’obiettivo di indagare tramite questionari online il modello di business dei suoi partner attivi in Italia, Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Israele, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svezia e Svizzera, Ca Technologies ha avuto modo di appurare come gli investimenti nelle soluzioni di Data management si siano confermati il punto focale delle strategie perseguite dai suoi partner.

Stando ai risultati della ricerca, condotta tra dicembre del 2010 e gennaio di quest’anno, entro la fine del 2011 ben il 58% delle 965 realtà interpellate conta di utilizzare il cloud computing per offrire servizi gestiti relativi a backup o alla gestione dei dati, mentre il 43% dei partner coinvolti ha espresso la certezza che gli investimenti in Data management saranno superiori rispetto a quelli riportati nel 2010.

E le buone notizie per Ca, intenta a espandere la propria community di specialisti con il reclutamento anche di partner Microsoft per vendere le nuove soluzioni Ca ARCserve D2D On Demand basate su cloud e costruite sulla piattaforma cloud Microsoft Windows Azure, non finirebbero qui.

Oltre due terzi dei partner interpellati hanno fatto sapere di ritenere che la protezione dei dati su cloud avrebbe offerto loro un’opportunità di crescita, anche grazie “alla sempre maggiore complessità degli ambienti It e all’escalation del valore dei dati aziendali assegnata dai clienti“.

Anche per questo, a inizio anno, le stime per il 2011 ancora in corso viaggiavano intorno a un buon 70% di partner in attesa di un’impennata della spesa per la virtualizzazione seguiti da un altro 60% ammiccante al cloud computing come fonte di reddito.

Stando, infine, al parere espresso dai partner di Ca, le Pmi starebbero seguendo le orme delle loro omologhe maggiori, concentrandosi su un’elevata disponibilità dei dati e delle applicazioni.

Interpellati in merito a questa tendenza, il 64% dei partner lo aveva attribuito in parte al miglior rapporto prezzo/prestazioni di queste tecnologie, mentre il 63% lo ha imputato a una migliore comprensione delle ricadute finanziarie delle interruzioni del servizio.

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