Gori: quando lo storage mette in ordine la virtualizzazione

Tony Esposito, responsabile It della realtà campana, ha creato una struttura garante della continuità di esercizio ponendo al centro un sistema Storwize di Ibm. Anche perché i Big Data sono dove meno te li aspetti.

Tony Esposito è responsabile It di G.O.R.I. S.p.A. (Gestione Ottimale Risorse Idriche) dal 2004.
La società, con sede principale ad Ercolano, che si occupa della gestione integrata dell’intero ciclo dell’acqua per 76 comuni tra la provincia di Napoli e di Salerno, è nata dopo l’entrata in vigore della legge Galli (36/94): è difatti il soggetto gestore del Servizio Idrico integrato nell’Ambito Territoriale Ottimale 3 della Campania.

Da piccola azienda che era all’inizio, si è ingrandita aggregando via via le altre aziende locali.

In tal senso anche l’attività di Esposito si è andata ampliando, con la presa a bordo di sistemi eterogenei.
Per esempio con l’acquisizione di Acquedotto Vesuviano, come ricorda Esposito, c’è stato l’incontro con la piattaforma As/400.

Attualmente, spiega Esposito, nella mappa applicativa esistono vari sistemi software, dall’Erp (di Engineering) che gestisce Amministrazione, Commerciale, Logistica e Wfm, passando per i sistemi dedicati al Telecontrollo ed al Sistemi Informativo Territoriale.

Un Ced con anima Ibm
Centro nevralgico del sistema It di Gori è il Ced, situato presso la sede di Ercolano, e che è evoluto nel tempo: «prima avevamo 6 server da 2U, ma in un sito piccolo. Ora con il Bladecenter H possiamo montare fino a 14 lame. E abbiamo risolto i problemi di condizionamento».

Motore pulsante è dunque un’architettura basata su sistemi Ibm.

Come i server Power 7, che Esposito illustra come macchine Unix affidabili che assolvono al compito centrale di assicurare performance.

Storwize per la continuità di esercizio
E come, sul lato storage, il sistema Storwize V7000, con due cassetti di dischi (fra cui anche degli Ssd), che anima la San, su cui poggiano la propria continuità di esercizio virtualizzazione di Vmware e il database Oracle.

Il motivo dell’entrata in funzione del V7000 è spiegato da Esposito con un concetto chiave: «per rimettere ordine nel mondo Vmware, avevamo bisogno di spazio e velocità».

Gestire bene la virtualizzazione
Cosa significa?
«Che la virtualizzazione con Vmware è una gran cosa. Ma è fin troppo facile, immediato creare nuovi server. Può accadere, allora, che se ne creino troppi, magari non pensando di sovraccaricare il sistema. Ci serviva, allora, una soluzione di livello superiore, enterprise, che ci aiutasse a concentrare e razionalizzare le attività. Ovviamente, dandoci performance per il database».

Emerge, allora, un affresco di macchina che ordina la virtualizzazione dando unicità: una sola San per tutto.

Anche per la deduplica?
L’argomento è stato analizzato da Esposito e momentaneamente accantonato: «potrebbe essere interessante, ma al momento non serve, dovendo noi gestire macchine virtuali. Avessimo un Nas di mezzo, allora sì. E i benefici sarebbero tangibili».

Quando il territorio genera Big Data
Vien fatto di chiedersi se una realtà come Gori, che si occupa di gestione delle acque possa essere influenzata dai Big Data.
Esposito offre una chiave di lettura interessante: «certo, per i file generati dagli utenti del sistema, ossia le squadre di intervento», circa 300 persone.

Come? Con le fotografie che vengono scattate sul campo tramite tablet Android, su cui gira l’app del workforce management.
«Sono immagini con risoluzioni esagerate per quello che serve realmente, di 8 megapixel, che vengono tutte indicizzate e conservate».
Anche migliaia di foto al giorno.

«Il problema – chiosa con efficacia Esposito sollevando un tema culturale – è che non c’è la consapevolezza che conservare il dato costa».

La mano del partner
Messosi al sicuro con un sistema di gestione dello storage come lo Storwize V7000, Esposito non fatica a riconoscere al partner Ibm, Var&Enginfo (realtà territoriale nata dalla partnership fra Var Group ed Enginfo), un ruolo attivo, «di alta consulenza. Condividiamo le scelte. Si parte da una proposta e si valutano assieme gli aspetti tecnici e commerciali dando il giusto valore alla continuità tecnologica».

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