È da premio la telemedicina attiva nel carcere di Regina Coeli

Tutela della privacy e gestione dei dati secondo normativa nel progetto realizzato “in house” dal Reparto di Telemedicina dell’Ospedale San Giovanni di Roma.

Nato con l’obiettivo di insignire l’impresa o l’ente che meglio di altri ha saputo salvaguardare la privacy del paziente nel rispetto della normativa vigente in Italia e in Europa, il premio “Azienda The Best Privacy Guardian” è andato al servizio di telemedicina attivo dal 2011 presso il carcere di Regina Coeli di Roma.

Assegnato in occasione di Tecnosan, l’evento sulla sanità digitale italiana che proprio nella Città Eterna ha tenuto oggi la sua seconda edizione, il servizio ideato e realizzato dal Reparto di Telemedicina dell’Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma consente di effettuare una serie di servizi all’utenza.
Tra questi, di particolare rilevanza, il teleconsulto specialistico, paragonabile a una visita specialistica, e il telemonitoraggio specialistico, in tutto simile a un ricovero ospedaliero virtuale.

Risposte coerenti alla volontà espressa nel progetto di realizzare all’interno del carcere accertamenti specialistici diagnostici avanzati che richiederebbero l’accompagnamento del detenuto all’esterno. Il tutto con il doppio risultato di ridurre il numero di trasferimenti per accertamenti diagnostici o ricoveri incongrui e di tutelare sia il personale medico e infermieristico della casa circondariale, sia i detenuti affetti da reale patologia da eventuali simulazioni.

Quando il software “in house” è da preferirsi
Realizzato “in casa” dall’Ospedale San Giovanni Addolorata, il software su cui si basa il servizio premiato consente a chi ne fa uso sia di non dipendere da terzi per licenze di utilizzo e successivo sviluppo, sia di generare un risparmio sui costi di gestionale in merito, in primis, agli opportuni adeguamenti alle specifiche esigenze dell’utenza a cui si rivolge.

Progettata per essere utilizzata anche da personale non medico, la soluzione consente la compilazione guidata dell’obiettività clinica del paziente. A ogni richiesta viene, infatti, abbinata e attivata automaticamente una serie di alert mirati che raggiungono via Sms, fax o email i medici di guardia chiamati a rispondere nei tempi concordati.

Presso l’Ospedale San Giovanni di Roma il Centro Servizi di Telemedicina gestito da personale infermieristico funge da “cabina di regia” per controllare, smistare e coordinare le richieste ricevute.
Il tutto ponendo le basi per poter replicare il servizio di telemedicina presso altri istituti penitenziari selezionati sull’intero territorio nazionale.

In cerca di un modello invulnerabile anche in contesti critici
Sensibile alle problematiche di sicurezza che una realtà “chiusa” come il carcere è chiamata, per sua stessa natura, a osservare, la progettazione dell’intero sistema software per la trasmissione dati e l’archiviazione in sicurezza nei server dell’Ict dell’A.O. San Giovanni Addolorata è avvenuta mediante l’utilizzo dei più avanzati sistemi di sicurezza.

A tutela della riservatezza dei dati del paziente, la sicurezza del sistema di telemedicina è stata progettata su diversi livelli anche grazie al coinvolgimento del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, del Personale e dei Servizi Direzione Generale per i Sistemi Informativi Automatizzati in capo al Regina Coeli.

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