Brevetti: Ibm fa 21

Tanti quanti sono gli anni consecutivi in cui Big Blue si conferma al primo posto nella classifica statunitense con poco più di 6.800 brevetti depositati nel 2013.

Ammontano a 6.809 in tutto i brevetti depositati da Ibm che, per il ventunesimo anno consecutivo, ha conquistato il vertice della classifica annuale negli Stati Uniti totalizzando il numero di brevetti combinato di Amazon, Google, Emc, Hp, Intel, Oracle/Sun e Symantec.

I risultati conseguiti nel 2013 comprendono una gamma eterogenea di invenzioni in aree strategiche come Big data, cloud computing e analytics.
Tanto che, queste invenzioni, contribuiranno a promuovere anche Watson e il cognitive computing, la nuova era in cui le macchine saranno in grado di apprendere, ragionare e interagire con l’uomo in modo più naturale.

Proprio il neocostituito Watson Group sfrutterà competenze eterogenee nell’area del software, dei servizi, della ricerca, per promuovere lo sviluppo e la diffusione di una nuova classe di app nell’area del cognitive computing abilitate per Watson.

Non a caso, tra le invenzioni più significative spicca, infatti, il Brevetto Usa n. 8.510.296 in merito alla stima della confidenza nel tipo di risposta lessicale e applicazione che consente a Ibm Watson di valutare in modo più accurato le domande poste in linguaggio naturale e di stabilire la fiducia nell’accuratezza delle potenziali risposte.


Da indicatori dell’innovazione a problem solver per aziende e società

Comprensibile, a questo punto, l’orgoglio espresso in una nota ufficiale da Bernie Meyerson, Ibm Fellow e Vp of Innovation, pronto a sottolineare come: «L’ampia gamma di invenzioni che questi brevetti rappresentano sottolinea la necessità di un sistema brevettuale che promuova e sostenga, in modo equo e imparziale, l’innovazione in tutti i campi tecnici».

Nell’elenco dei brevetti non manca, infatti, un’invenzione che descrive le possibilità di realizzare computer rivoluzionari ispirati al cervello, gettando le basi per una nuova generazione di sistemi cognitivi attraverso una progettazione che sfrutta sinergicamente potenzialità di hardware e software.

Ma anche una soluzione per automatizzare il ciclo di vita delle chiavi crittografiche che può migliorare la sicurezza per le applicazioni di cloud computing e un’invenzione per scoprire e visualizzare modelli comuni per condurre a progressi significativi, anche nella scoperta di nuovi farmaci.

Degno di nota, infine, nella classifica 2013 dei brevetti made in Usa fornita dagli Ifi Claims Patent Services, il secondo posto di Samsung con 4.676 titoli depositati seguita da Canon e Sony, rispettivamente a quota 3.825 e 3.098.

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