Brevetti, l’innovazione arriverà “a casa” delle imprese

Un nuovo accordo tra Unioncamere-Cotec-Cnr prevede la realizzazione di azioni comuni per lo sviluppo scientifico e tecnologico del Paese, con particolare riferimento al sistema delle Pmi, che spesso non sanno dell’esistenza di utili brevetti utilizzabili con spese molto contenute.

Con lo scopo di portare le invenzioni
direttamente “a casa” delle imprese, contribuendo, attraverso un’ampia campagna di comunicazione, ad accrescere la cultura dell’innovazione tra
le Pmi, Unioncamere (attraverso la sua società del sistema camerale Dintec),
Cotec (Fondazione per l’innovazione tecnologica) e Consiglio Nazionale delle Ricerche
(Cnr) hanno siglato una Convenzione nel quadro di un più ampio
Accordo volto a favorire la realizzazione di azioni comuni per lo sviluppo
scientifico e tecnologico del Paes
e, con particolare riferimento al sistema delle
Pmi.

Il nodo critico dal quale muove l’iniziativa
intrapresa dai tre partner è il fatto che varie università e centri di ricerca,
in primo luogo Cnr e Enea, hanno realizzato database, consultabili
gratuitamente sui rispettivi siti web, delle tecnologie prodotte dai propri
ricercatori e successivamente protette da brevetto, con l’obiettivo di
promuoverne l’utilizzo da parte di imprese come base di processi di innovazione
industrial
e.

Tuttavia questa modalità comporta una serie di difficoltà, legate
sia alla descrizione del brevetto, spesso in linguaggio strettamente
scientifico, contenuta nelle schede reperibili online, sia al fatto che la
consultazione di ulteriori e diversi
database, sviluppati da organismi/società del settore, è nella maggior parte
dei casi a titolo oneroso, rendendo praticamente impossibile all’impresa
ottenere il quadro completo dell’offerta di brevetti da parte delle strutture
pubbliche di ricerca.

Tenuto conto, quindi, sia della necessità di una più
agevole comprensione dei prodotti della ricerca, sia dell’altrettanto
indispensabile attività di informazione e comunicazione continua alle imprese in
materia di proprietà industriale, il progetto si occuperà di:

  • predisporre
    schede di facile consultazione dei singoli brevetti,
    corredandole con una
    descrizione chiara ed accurata (ad oggi non pienamente sviluppata) dello stato
    d’utilizzo; dell’esistenza o meno di accordi di licenza del brevetto; dello
    stato legale e amministrativo; della copertura territoriale del brevetto; dei
    possibili settori di applicazione; dei vantaggi conseguibili con il suo
    sfruttamento rispetto alle soluzioni tecnologiche esistenti; dello stato di
    sviluppo e delle azioni richieste per l’industrializzazione;
  • sviluppare il
    portale di Dintec
    affinché divenga il sistema informativo dei brevetti prodotti
    dalla ricerca pubblica;
  • avviare
    un’ampia campagna di informazione sul territorio attraverso le Camere di
    commercio
    che coinvolga le imprese, le associazioni e gli intermediari
    tecnologici che operano localmente, a partire dalle università;
  • studiare le
    modalità e le formule più adeguate per coinvolgere investitori privati e
    Consorzi Fid
    i allo scopo di reperire le risorse necessarie alle imprese per
    procedere nell’attuazione delle innovazioni.

Il progetto prevede una prima fase nella quale verranno elaborati i modelli
di schede da inserire nel sistema informativo e in cui verrà progettata
l’attività di comunicazione e di pianificazione economico-finanziaria.

I dati dell’Osservatorio Unioncamere-Dintec sui brevetti indicano che
esistono almeno 1.000 scoperte scientifiche e tecnologiche, frutto della
ricerca pubblica italiana
, depositate presso l’Ufficio europeo dei brevetti
(Epo), che potrebbero venire sfruttate dalle imprese, dando ottimi risultati in
termini di realizzazione di nuovi prodotti o di miglioramento (e risparmi) dei
processi industriali. Tuttavia la loro conoscenza da parte del sistema
produttivo, soprattutto delle piccole e medie imprese, è assai limitata o,
quanto meno, è ridottissima la consapevolezza delle potenziali applicazioni
multisettoriali che ciascuna tecnologia, tutelata attraverso brevetto, potrebbe
trovare.

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