Borsa e analisti: dove sta l’inghippo?

Protagonisti in pieno boom delle dot com, oggi il ruolo degli analisti di Borsa sembra un po’ ridimensionato. E forse è anche un po’ colpa loro

Prima dell’arrivo di Internet e della bolla speculativa in Borsa gli
analisti erano quasi degli sconosciuti. Roba per addetti ai lavori, non per il
grande pubblico. Da quando le dot com hanno iniziato a fare sfracelli in Borsa,
però, sono saliti alla ribalta suscitando in molti casi qualche perplessità. E’
il caso di Henry Blodget di Merril Lynch che diceva pubblicamente di acquistare
titoli che agli abbonati della sua newsletter su Internet sconsigliava vivamente
(ma il linguaggio era molto più crudo).
Un esempio estremo di malcostume
anche se qualche dubbio lascia anche quel 9% di sell che secondo la Consob hanno
ordinato gli analisti nostrani su un totale di 5.912 studi pubblicati. I buy
sono stati il 48,3% e gli hold il 33,6%. E questi ultimi che sembra siano
diventati un eufemismo per indicare la vendita del titolo.
Ma c’è dell’altro
oltre al malcostume e al conflitto di interessi. Si chiama incompetenza,
mancanza di conoscenza dei dati fondamentali della società che si va ad
esaminare.
Basta spulciare qualche studio pubblicato sul sito della Borsa
per incappare, fra molte analisi condivisibili, in qualche topica clamorosa.

Un esempio arriva da uno studio di Ideaglobal su Olidata pubblicato giovedì
19 aprile. La società imposta il suo studio partendo dalla premessa che Olidata
“è una società produttrice di software, specializzata nella programmazione di
pacchetti applicativi nel settore contabile e amministrativo. Il pacchetto Picam
ha riscosso un successo immediato e l’Olivetti lo ha adottato per la sua rete di
distribuzione”. Secondo l’ultimo bilancio Olidata realizza con la parte software
0,7 milioni di euro su un totale di 269,5 milioni frutto delle vendite di
hardware.
Altro episodio che lascia dei dubbi riguarda la vicenda
Tecnodiffusione-Ics, con la società toscana che produrrà su licenza i pc a
marchio Olivetti. Interrogati dalla Reuters alcuni analisti hanno sollevato
qualche dubbio sul fatto che Tecnodiffusione sappia fare contemporaneamente il
produttore e il distributore di pc. Attività che svolge già da qualche anno con
discreti risultati.
Un po’ più di attenzione, please.

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