Salute, nuova frontiera

Ancora a rilento gli investimenti Ict del settore. Qualche speranza dalle sovvenzioni

La Sanità rappresenta per molte aziende Ict un mercato su cui puntare, sempre più spesso con strutture dedicate e un canale di partner qualificati e presenti capillarmente sul territorio. Cresce il numero dei big che hanno deciso di concentrare i propri sforzi nel settore: tra questi Cisco ha intrapreso un programma di specializzazione dei propri rivenditori e Microsoft ha potenziato la struttura dedicata al Public sector con l’apertura di nuovi uffici a Napoli, Padova e Bologna. Anche sul fronte delle collaborazioni si aprono nuove opportunità: «Possiamo pensare di stipulare degli accordi di partnership tecnologica con solution provider italiani specializzati – afferma per esempio Isabelle Poncet, business development manager Healthcare di Cisco Italia intervistata nel corso della nostra inchiesta». Anche Microsoft è alla ricerca di realtà che abbiano sviluppato soluzioni e competenze specifiche per la Pubblica amministrazione e per la Sanità, con le quali collaborare per raggiungere gli enti locali su tutto il territorio italiano. Molte le realtà che cooperano a tal fine con più operatori, come nel caso di Polycom, società specializzata in soluzioni di conferenza remota: «Abbiamo delle partnership tecnologiche molto forti con i grandi player del mercato tra cui Alcatel, Cisco, Avaya e Microsoft – afferma Chris Romei, country manager di Polycom in Italia». Il quadro generale è quello di un mercato dove sempre più di frequente ad aggiudicarsi i progetti sono due o più società di taglia diversa, di cui almeno una con una forte conoscenza del settore.

Se dal punto di vista delle partnership c’è un gran fermento, lo stesso non può dirsi riguardo ai numeri: il mercato sanitario – che oltre a Regioni, Asl (195 in Italia, definite anche Ausl, Ulss o Usl), Aziende ospedaliere pubbliche, centri diagnostici e ambulatoriali, laboratori, farmacie, comprende anche il ministero della Salute – continua a non esprimere il suo potenziale e mantiene un livello di spesa contenuto. Negli anni 2003-2005 gli investimenti It nel settore hanno registrato una crescita dello 0,8% e un valore complessivo del mercato di 511 milioni di euro, poca cosa visto lo stato di arretratezza generale in cui versa il settore (fonte: Rapporto Assinform 2006). Nel 2005 la spesa Tlc sostenuta dal comparto esteso della Sanità – che comprende le strutture centrali e industriali e tutta la filiera pubblica e privata – è stata di poco superiore ai 200 milioni di euro, con una crescita del 2,5% rispetto all’anno precedente, fortemente condizionata dagli investimenti delle aziende farmaceutiche, più predisposte a farne uso a supporto della mobilità degli addetti. Rispetto al passato, c’è però un dato positivo: la maggiore consapevolezza da parte del management dell’importanza delle tecnologie, sia nell’area sanitaria che in quella relativa all’organizzazione funzionale e al controllo della spesa. Il maggior freno agli investimenti Ict rimane di tipo finanziario, anche se non manca il sostegno statale, si veda per esempio lo stanziamento di 15 milioni di euro disposto con il decreto sulla Sanità elettronica al quale si aggiungerà un co-finanziamento di pari importo da parte delle Regioni interessate – sono queste ultime a erogare i fondi alle aziende ospedaliere – che prevede la realizzazione di un sistema integrato di prenotazioni on line e di digitalizzazione dei dati del cittadino e si iscrive nel processo di evoluzione del Cup (Centro unico di prenotazione) e di riduzione delle liste d’attesa.

L’esigenza tecnologica più sentita dalle aziende che operano nella Sanità locale è quella del miglioramento del rapporto con il cittadino/paziente. Il grosso degli investimenti si concentra sull’informatizzazione dell’area clinico sanitaria per la gestione del dato clinico, il miglioramento e il controllo della qualità e dei costi delle prestazioni. «La graduale affermazione dell’e-Health, come concetto di sanità in grado di sfruttare le potenzialità di Internet, richiede un nuovo modo di ripensare i sistemi informativi delle strutture sanitarie» afferma Alessandro Adamo, responsabile marketing Public sector di Microsoft Italia. Un obiettivo prioritario dei sistemi informativi di queste aziende è l’integrazione tra le applicazioni esistenti per superare l’eterogeneità dei software attualmente in uso. Si valuta inoltre che il 34% delle Aziende sanitarie locali (fonte: Rapporto Assinform 2006) abbia in corso dei progetti per migliorare la gestione dei reparti, dei laboratori e delle sale operatorie, soprattutto per la parte clinica in quanto la gestione di turni e orari risultano largamente informatizzate.

Una particolare attenzione è dedicata alla cartella clinica elettronica che permette ai medici di avere accesso ai dati del paziente in qualsiasi reparto, anche attraverso tablet pc o palmari. Nella stessa direzione vanno i progetti di Ris (Radiology information system) e Pacs (Picture archiving and communication system) per la produzione, gestione e distribuzione di esami radiologici in formato digitale e l’introduzione di soluzioni di teleconsulto. La telemedicina è ancora un’area di sperimentazione anche se non mancano dei casi di eccellenza come il servizio “Firenze Telecare” – gestito da Montedomini – che offre a circa 250 fiorentini servizi di telesoccorso, teleconforto e teleassistenza, basati sulla piattaforma di Video Call Center di Genesys Telecommunications Laboratories (filiale indipendente di Alcatel – ndr) e l’estensione, sempre attraverso la piattaforma di contact center Genesys, dei servizi già erogati dal Centro di Telemedicina di Telbios, società operante nel settore della telemedicina e formazione medica a distanza. Tra gli obiettivi futuri c’è anche il progetto “Health Level seven” (HL7), l’organismo internazionale che punta a sviluppare uno standard, basato su Xml, per la condivisione, la gestione e l’integrazione dei dati in supporto al trattamento clinico del paziente e per la gestione, l’erogazione e la valutazione dei servizi sanitari.

La parola d’ordine per gli operatori informatici che volessero entrare in questo mercato è “specializzazione”: per relazionarsi con i referenti della Sanità locale occorre, infatti, parlare il loro linguaggio. «Consigliamo ai dealer Ict di ricercare il supporto di realtà come la nostra – conclude Eugenio Barbieri, direttore marketing operativo di Alcatel Italia – che, grazie all’esperienza maturata nel settore, siano in grado di fornire non solo soluzioni tecnologiche, ma anche sostegno nella loro implementazione e nell’individuazione delle soluzioni più adeguate alle esigenze specifiche di ogni struttura sanitaria. La competenza e l’assistenza del fornitore è di fondamentale importanza per la soddisfazione del cliente e lo diventa ancora di più se i clienti sono le strutture sanitarie e se la corretta comprensione e utilizzo della tecnologia si traducono in migliore qualità dei servizi offerti al cittadino/paziente».

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