“Piccole” connessioni broadband crescono. Anche in Italia

Riferiti al quarto trimestre 2012, i risultati del Rapporto Akamai sullo stato di Internet evidenziano una sempre maggiore disponibilità di banda larga e una sempre più elevata velocità di connessione. Ma da noi c’è ancora molto da fare.

Uno sguardo ai risultati riportati a livello globale da Akamai Technologies ci dice, in primis, che nel quarto trimestre 2012, sono quasi 700 i milioni di indirizzi IPv4 unici connessi alla Akamai Intelligent Platform utilizzata per popolare il consueto Rapporto sullo Stato di Internet redatto dal fornitore di servizi di cloud computing.
Il 4,2% in più rispetto al trimestre precedente, per un aumento pari al 13% se paragonato al medesimo periodo di un anno fa.

Il tutto per un numero totale di utenti Web unici connessi alla propria piattaforma durante il trimestre indagato che Akamai stessa stima ben superiore al miliardo, per una crescita della penetrazione globale di Internet che, se da sola non basta, almeno rallegra gli animi.

Soprattutto se a far la parte del leone, una volta tanto, è l’Italia che, proprio negli ultimi tre mesi dello scorso anno, ha riportato una crescita anno su anno del 21% che ha permesso al nostro Paese di piazzarsi al nono posto nella classifica globale dopo aver registrato il maggior incremento di indirizzi IPv4 in Europa.

Ma tant’è.
L’ultimo Rapporto pubblicato conferma nelle mani della Cina la palma del Paese dal quale proviene il più alto numero di attacchi osservati (41%), ben distanziati dagli Stati Uniti che permangono in seconda posizione ma con una ben più bassa generazione di virus e malware pari al 10%.
In nona posizione nella classifica globale, l’Italia è stata origine dell’1,6% degli attacchi, in calo dello 0,1%, rispetto al trimestre precedente.

Incluso per la prima volta un focus sugli attacchi DDoS, così come riscontrati dai clienti Akamai, il Rapporto sullo Stato di Internet evidenzia, inoltre, 768 attacchi riportati da 413 aziende vittime di azioni ripetute che, nel 35% dei casi, hanno colpito aziende del settore retail/travel, media & entertainment (22%) ma anche finance & enterprise (20%), l’hi-tech (14%) e del settore pubblico (9%).

Torna in chiave di ottimismo l’analisi in termini di adozione della banda larga, che conferma i Paesi Bassi e la Svizzera come le country più veloci d’Europa con l’82% di connessioni broadband superiori ai 4 Mbps ma anche in quelle high broadband superiori ai 10 Mbps.
In Europa a performare altrettanto bene è anche la Repubblica Ceca (72%), mentre il Bel Paese e la Turchia rallentano il passo del Vecchio Continente, nonostante rispetto allo scorso trimestre, l’adozione di high broadband sia aumentata anche in Italia (+6,2%) con il 2,8% dei nostri concittadini che utilizza connessioni al di sopra dei 10 Mbps riportando una crescita del 20% rispetto al Q4 2011 per un picco di velocità di connessione raggiunto pari a 19,4 Mbps, maggiore del 18% rispetto al Q3 2011.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome