Sicurezza e mobile diventano core per Akamai

Gli ultimi annunci della società puntano da un lato a garantire la sicurezza sulla linea di fuoco tra l’utente e la sua infrastruttura, dall’altro a migliorare l’accelerazione delle applicazioni nel cloud, in particolare per gli utenti che vi accedono da dispositivi mobili.

È un trimestre di annunci importanti per Akamai.
Annunci che hanno al cuore sicurezza e cloud.
È attesa nel corso di questo mese di aprile, infatti, la disponibilità di Kona Site Defender, il servizio, annunciato lo scorso mese di febbraio, e pensato per proteggere l’immagine delle aziende, siti Web, applicazioni e dati associati dagli attacchi Ddos e applicativi.

”La nostra infrastruttura – spiega Rodolfo D’Agostino, senior Solutions Engineer della filiale italiana della società – è costituita da 100.000 server in tutto il mondo e serve il 30% del traffico web mondiale. Abbiamo un’ampia visibilità sugli attacchi e sullo stato di Internet. Per questo siamo in grado di confermare che il tema della sicurezza resta molto caldo. Resta, soprattutto, una voce di spesa significativa, ma ancor di più una fonte di possibili danni con costi sia in termini di immagine, sia di mancate revenue”.
Nella visione di Akamai, gli attaccanti possono essere ricondotti a tre categorie specifiche: gli attivisti, il crimine organizzato e i governi.
Tutti agiscono sia a livello di rete, sia a livello applicativo.
”Nl primo caso stiamo parlando di attacchi di tipo bruteforce, nel secondo caso si sfruttano bachi o vulnerabilità, oppure si lanciano attacchi di tipo cross site scritpting”.
La nuova soluzione, sviluppata sulla base della Akamai Intelligent Platform, la piattaforma distribuita pensata per accettare solo richieste http/s valide e che è in grado di intercettare gli attacchi a livello di network come il Syn Flood e il Udp Flood, di fatto colloca in the cloud una serie di funzionalità come il monitoraggio della sicurezza in tempo reale e il controllo della frequenza delle richieste.
Si indirizza sia ai clienti che già utilizzano le soluzioni di accelerazione di Akamai, sia a quelli che non solo non le hanno adottate, ma non intendono neppure farlo.
”È evidente – prosegue D’Agostino – che la soluzione ottimale vede unite accelerazione e protezione, ma Kona è pensata anche come soluzione indipendente. Kona Site Defender è la dimostrazione di come Akamai si ponga sempre nella linea di fuoco tra l’utente e la sua infrastruttura, così da poter intervenire subito, senza necessità di richiesta intervento e senza impattare sulle performance”.
Lona può essere erogata anche in modalità gestita, corredata di pacchetti di supporto per il fine tuning e per gli aggiornamenti, con il contributo dei partner di canale e dei partner della NetAlliance (in Italia 77 Agency, Arturai e Bitmama).

La seconda soluzione annunciata in questa prima parte dell’anno dalla società torna a guardare al suo core business.
Si tratta infatti di Terra Alta, una soluzione di classe enterprise sviluppata per rispondere alle esigenze di accelerazione delle applicazioni nel cloud, in particolare per gli utenti che vi accedono da dispositivi mobili.
”Latenza, disponibilità e sicurezza sono problematiche non da poco per chi utilizza la Internet pubblica – spiega Luca Collacciani, sales manager della società –. Le performance devono essere garantite, così come il 100% della disponibilità dell’applicazione”.
Terra Alta, anch’essa sviluppata sulla base della Intelligent Platform della società, di fatto è studiata per facilitare e migliorare l’erogazione delle applicazioni via Internet, indipendentemente dall’host.
Tra le funzionalità della soluzione, facilmente integrabile nell’infrastruttura aziendale, risponde alle esigenze di performance Web Deduplication, che distribuisce solo le differenze negli oggetti già inviati dal server all’utente, così da ridurre il consumo di banda. Similmente, la funzionalità Akamai Instant, che sfrutta l’intelligenza della piattaforma, si basa sui dati delle web analytics e individua quelle pagine che in un prossimo futuro potrebbero essere richieste dall’utente, ottimizzando i tempi di risposta dell’applicazione.
Risponde invece alle esigenze di mobilità la funzione Mobile Detect & Redirect, che semplifica il processo di indirizzamento ed erogazione di applicazioni business attraverso dispositivi mobili, migliorando la user experience.
Infine, InstantConfig consente di installare applicazioni multiple, presenti nel cloud o sui server, attraverso una configurazione dinamica e istantanea.

”Non va poi dimenticato – conclude Collacciani -, che Terra Alta integra la cosiddetta Ipv 6 adaptation, che consente di usare Ipv6 anche quando la infrastruttura è ancora Ipv4”.

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