L’e-learning prende di mira i servizi Web

Parallelamente all’evoluzione, attraverso gli standard aperti, delle piattaforme e dei contenuti di e-learning, si avvicina velocemente una realtà in cui l’apprendimento può emergere nel contesto di applicazioni enterprise e processi di business.

17 febbraio 2003 L’idea del “learning contestuale” ormai non affascina unicamente vendor specializzati del settore, ma anche i vendor di piattaforme come Ibm e Oracle. Nel mese scorso Big Blue ha lanciato un nuovo Learning Management System, ossia una serie di componenti di e-learning progettati per connettersi ad altre applicazioni e prodotti e-learning. Il Lotus Learning Management System di Ibm, basato su J2ee, opera su WebSphere e Db2 e supporta gli standard Soap e Xml dei servizi Web. L’obiettivo, secondo il direttore dell’e-learning di Ibm Lotus Software a Cambridge, Massachusetts, è integrare funzionalità di e-learning in applicazioni business come il Crm e l’Erp.

La flessibilità dell’integrazione sta raccogliendo consensi parallelamente alla tendenza, da parte di molti vendor di tecnologie e-learning, di spostarsi dai sistemi proprietari a standard aperti, sia sviluppando da zero nuovi sistemi che aggiungendo il supporto a J2ee o a .Net di Microsoft. Anche altre aziende di rilevo del settore, incluse Saba, Docent e Oracle, dispongono di piattaforme standard-based. Con la creazione di un’architettura appropriata, è dunque relativamente facile pensare a una porta che si schiude sul mondo dei servizi Web, contemplando anche le correlate capacità per dare rilievo agli eventi e-learning all’interno di altre applicazioni. Oracle ha introdotto di recente una versione Web Service della propria piattaforma iLearning: la release 4.2 punta sull’integrazione dei servizi Web e supporta le capacità analitiche fra sistemi.

Nonostante i sistemi di molti vendor abbiano le capacità di un’integrazione Web services-based, l’ottimizzazione dell’e-learning “Just-in-time” nel contesto di applicazioni differenti non è stata ancora raggiunta. Lo sostiene Jennifer Vollmer, analista di ricerca del Meta Group: «Determinati servizi Web rendono l’integrazione più semplice e incoraggiano gli utenti Lms ad implementare un maggior numero di informazioni e a guardare all’integrazione in tempo reale con le applicazioni business – spiega Vollmer –ma l’e-learning rappresenterà, eventualmente, un middleware invisibile. Sarà dato per scontato e opererà su un portale o un’applicazione via Web service. Questa, dunque, per il momento rimane solo una visione, non ancora la realtà».

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