La preparazione di corsi tra e-learning e certificazioni

Un confronto d’opinioni fra società che fanno training, per capire da un lato quali rapporti esistono con i vendor e quale supporto ricevono, e dall’altro come si adeguano alle esigenze di mercato. Le problematiche legate alla formazione online

Una panoramica sul training visto dalle società che
erogano corsi (diamo la parola alle più sollecite nel rispondere rispetto
alla rosa delle interpellate) ci dà un’idea di quali sono i fronti su cui
far leva e dei rapporti che esistono con i vendor, che sono la fonte
prima del rinnovamento tecnologico.
Un tempo le certificazioni sembravano il motore
trainante della formazione.  Oggi quali sono le direttive
nell’elaborazione dei contenuti e dei programmi formativi?
Ef
Computer
: «La diffusione commerciale del software oggetto della
formazione pesa molto sul taglio stesso della formazione. Soprattutto i
corsi tecnici sono improntati a evidenziare il più possibile le nuove
funzionalità dei prodotti, al fine di dare a coloro che in azienda si
occupano della gestione dei sistemi informativi, i veri opinion leader in
questo campo, ottimi motivi per l’acquisto. Non a caso, la formazione
anticipa di molto la diffusione vera del prodotto. La formazione diventa
quindi una nuova leva per il marketing
».
Global
Knowledge
: «A nostro avviso la certificazione è ancora il
motore trainante della formazione. La maggior parte dei nostri clienti
richiede che il personale venga formato per acquisire la certificazione dei
fornitori. Si sta, però, affermando anche l’esigenza di ottenere, insieme
alla certificazione di prodotto, il raggiungimento di deteminate competenze
richieste dal mercato, utili per il conseguimento di specifici obiettivi di
business delle aziende. Le direttive nello sviluppo dei contenuti, per
Global Knowledge, da un lato sono rappresentate dalla volontà di lavorare
insieme ai vendor per acquisire tutte le conoscenze dei nuovi prodotti
tecnologici e sviluppare di conseguenza nuovi contenuti formativi.
Dall’altro sono caratterizzate dall’attenzione verso il mercato, per
individuare le tecnologie che richiedono lo sviluppo di contenuti “vendor
independent”, come ad esempio Web design, wireless, San. Il comune
denominatore è la qualità.Il processo da noi seguito può essere sintetizzato
in cinque passaggi: lo sviluppo dei corsi è affidato a esperti che hanno
operato nel settore specifico, e a istruttori qualificati che definiscono le
metodoligie di insegnamento; la definizione del corso viene realizzata
attraverso Rlo (Reusable Learning Objects – ndr) e una metodologia di
efficacia comprovata, Instructional Design Methodologies; di seguito si
effettua un test del corso in aula con feedback da parte dei
partecipanti; successivamente si compie un test in ambito virtual
classroom e-learning; si procede alla creazione del self paced
e-learning, sia Cd che Web
».
Ready Informatica:
«Le esigenze di certificazione hanno ancora un ruolo importante nella
domanda di formazione, tuttavia oggi il mercato si sta rapidamente
evolvendo: le aziende investono nella formazione soprattutto per ottenere
skill effettivi, che permettano di migliorare la produttività. Questa
esigenza è sentita in particolare dai Var che devono fornire assistenza ai
loro clienti: la prima necessità è quella di poter offrire un servizio di
qualità, la certificazione, pur necessaria, diventa una conseguenza. Ready
Informatica, che offre formazione anche agli end user, ma soprattutto ai
propri Var, ha come principale obiettivo quello di fornire ai partner le
capacità per assistere i loro clienti in piena autonomia.
In considerazione
dell’importanza della formazione, stiamo investendo considerevolmente nella
nostra attività di training center, in particolare potenziando Ready
Education, una divisione dedicata per offrire le migliori risposte alle
esigenze dei clienti
».
Softpeople: «Attualmente la
richiesta di certificazioni nei progetti dei corsi di formazione è diminuita
notevolmente, ma l’impulso in tale direzione rimane comunque forte nell’area
della formazione ad alto valore e contenuto tecnologico, in particolare
quello legato alla sicurezza e ai sistemi. Questa tendenza è accertata dai
dati elaborati sulla base di flussi del nostro testing Center Vve. Oggi il
mercato richiede non solo formazione standardizzata a moduli, ma
percorsi formativi mirati e precisi al fine di produrre nel minor tempo
possibile figure professionali competenti pronte alla specializzazione e
alla certificazione, pur essendo quest’ultima non
fondamentale
».
Spc Italia: «La certificazione
intesa come tappa finale del processo di acquisizione di competenze ha
ancora una valenza importante, perché rappresenta il catalizzatore dei
percorsi formativi seguiti.
Per quanto riguarda la formazione di personale
non tecnico su problematiche di informatica individuale credo sia da
privilegiare la componente di apprendimento. In un corso erogato con la
classica interazione docente-discente dove si necessita di una larga
componente di contatto diretto e di comunicazione non verbale, le
problematiche vengono assimilate attraverso il cosidetto “learning by
doing” e aiutano i partecipanti a non temere la tecnologia. Per quanto
riguarda i corsi tecnici sono da preferire invece metodologie di
addestramento. Infatti, gli “addetti ai lavori” ricercano nei corsi di
formazione percorsi didattici che li portino al di là dei contenuti
standard. Sempre di più vogliono misurarsi con situazioni e con docenti che
li portino a varcare le soglie dell’accademicità per esaminare le
problematiche che si incontrano nella quotidianità aziendale. Ultimamente in
questo cammino formativo si riscontra una profonda necessità di acquisire
gli strumenti necessari a creare un’efficace competenza in materia di
sicurezza It finalizzata all’implementazione di nuove soluzioni di
protezione aziendale. È dal monitoraggio diretto di questi indicatori che si
acquisisce la sensibilità e la flessibilità per elaborare contenuti e
programmi formativi
».
Nel vostro rapporto con i vendor, quali sono le
valenze che riconoscete loro e quali, invece, i punti critici del loro
supporto?
Ef Computer: «Nel caso di Ef Computer, il 95%
dei corsi è Microsoft.
Il vantaggio di offrire corsi di formazione Moc
(Microsoft Official Curriculum – ndr), curati fino all’ultimo dettaglio, è
enorme, soprattutto in termini di semplificazione nella preparazione della
didattica. Si capisce chiaramente che i corsi ufficiali Microsoft non
sono preparati da un solo docente, ma da un team di persone con
competenze differenti. L’unico punto critico che rileviamo, che spesso
però è anche una grande opportunità, è il continuo rilascio di aggiornamenti
dei corsi
».
Global Knowledge: «Abbiamo ottimi
rapporti con i vendor: la cooperazione nelle iniziative di marketing è il
punto di forza di alcuni, la difficile comunicazione per mancanza di persone
di riferimento locali è il punto di debolezza di altri. Un elemento di
possibile criticità è rappresentato dalla gestione del materiale
didattico, dalla difficoltà di personalizzare la documentazione da
fornire ai corsi, dal momento che spesso è più orientata al “sapere” più
che al “saper fare”. Stiamo notando una tendenza da parte delle aziende a
focalizzarsi sull’ottenimento di capacità funzionali al business aziendale:
in questo senso, il materiale didattico deve poter essere personalizzato e
funzionale alla nuova impostazione
».
Ready Informatica:
«Abbiamo sempre potuto contare su un alto livello di formazione fornito
dai vendor ai nostri trainer; riceviamo inoltre regolarmente materiale di
approfondimento e di aggiornamento che migliora i nostri skill. Un altro
vantaggio è che i vendor riconoscono il nostro livello di qualificazione e
di conseguenza ci consentono di agire in piena autonomia, pur fornendoci
pieno supporto in caso di necessità
».
Softpeople:
«I vendor molto probabilmente sono stati i primi a capire la potenza
della tecnologia applicata all’apprendimento e a riconoscere proprio nel Web
il miglior strumento da utilizzare. Cisco, Ibm, Motorola, General Elettric,
Bell, per citarne alcuni, hanno saputo costruire attorno all’e-learning
intere università virtuali con l’obiettivo di formare il personale
dipendente con la massima fruibilità. Ottimo, inoltre, l’impulso che i
vendor hanno saputo dare allo sviluppo di piattaforme, di designer, tool e
formati standard per l’importing/esporting di moduli didattici completi.

Ancora numerosi sono, tuttavia, i limiti nell’erogazione di formazione
su sistemi personalizzati, ma anche a causa della velocità, purtroppo non
ancora molto elevata della rete Internet/intranet che diventa un ostacolo al
raggiungimento degli obiettivi formativi. Va, comunque, puntualizzato che il
successo dell’e-learning non risiede tanto nelle tecnologie, quanto nelle
nuove didattiche e nella progettazione di corsi efficaci, chiari e di
facile fruibilità, lasciando le porte aperte all’implementazione di
nuove informazioni
».
Spc Italia: «Sicuramente
la metodologia di sviluppo delle soluzioni didattiche è molto valida.
Abbiamo però riscontrato che il mercato apprezza del materiale scritto in
madrelingua e che in alcuni casi è un po’ disorientato dalla distribuzione
dei contenuti di alcuni percorsi tecnici in parecchi corsi che sembrano fra
loro simili
».
Superate le resistenze culturali, oggi il mercato
sembra interessarsi in maniera sempre più consistente all’e-learning. Tra le
maggiori critiche che vengono mosse all’offerta, però, c’è l’assenza di
parametri precisi che possano costituire degli standard di mercato, per
esempio sulle politiche di pricing o sui criteri di valutazione relativi al
livello di efficienza dei corsi. Cosa ne pensate in proposito?
Ef
Computer
: «Noi non riteniamo che in Italia, oggi, il problema sia
quello della mancanza di standard. Ciò significherebbe essere un passo
avanti rispetto alla situazione attuale. Mancanza di infrastruttura e basi
tecniche sono il problema reale, e più grave,
purtroppo
».
Global Knowledge: «Per quanto
riguarda il discorso pricing, il mercato dell’e-learning si sta muovendo un
po’ confusamente. Da parte nostra abbiamo voluto dare alcuni elementi di
chiarezza. Primo, i prezzi dei corsi virtual e-learning in genere sono il
25% in meno del medesimo corso in aula, con percentuali di sconto crescente
in base al numero di partecipanti della stessa azienda. Per i corsi “self
paced e-learning” erogati via Web, il cliente ha due opzioni: il modello
“Asp”, dove si paga solo delle sessioni di cui si usufruisce, e il prezzo
per titolo, che viene installato sulla propria intranet con la possibilità
di sconti per volumi. Inoltre il prezzo per i corsi “self paced e-learning”
in Cd-Rom prevede la possibilità di sconti per volumi. Questa premessa non
offre però un parametro di riferimento per confrontare i nostri prezzi con
quelli dei nostri competitor. È necessario, infatti, considerare anche la
qualità dei contenuti, i costi di sviluppo che comportano le soluzioni
acquistate, i servizi per poter valutare le differenze. Un altro
importante parametro è costituito dal Roi, elemento che le aziende
devono tenere in considerazione preventivamente
».
Ready
Informatica
: «Oggi l’interesse per l’e-learning è alto, e
sicuramente questo settore ha dei margini di crescita; in assenza di
parametri precisi, sarà il mercato stesso a determinare il maggiore o
minore successo di chi offre formazione online. Tuttavia, le tecnologie
che richiedono skill elevati e altamente specifici non possono essere
oggetto di formazione online, almeno allo stato attuale: la competenza
didattica del trainer, la partecipazione proattiva dei partecipanti, la
necessità di esercitazioni pratiche, e tutti quegli elementi dove il valore
aggiunto è preponderante, richiedono ancora una metodologia di training
tradizionale
».
Softpeople: «Affermare che non
esistono delle politiche di “pricing” precise è come negare che il 35% dei
corsi di lingua inglese erogati in Italia venga fatto tramite sistemi di
formazione elettronica molto vicini all’e-learning. I corsi di lingua
straniera, invece, occupano un grande spazio in questo mercato e i risultati
sono eccezionali.
Validi esempi li possiamo trovare presso la Scuola
Superiore Reiss Romoli dell’Aquila, società del Gruppo Telecom Italia in cui
si sviluppano attività di formazione delle risorse umane che operano
nell’Ict e l’Università Bocconi di Milano. Difficile dunque affermare di
fronte a questi esempi che non esistono politiche di valutazione della
formazione erogata, così come analizzando i progetti in atto presso i nostri
clienti posso parlare con certezza dei buoni risultati che stiamo ottenendo.
Sicuramente lo strumento e-learning richiede grande serietà da parte di chi
si confronta con il display. Così come comunque è un dato di fatto che i
costi per l’investimento sull’e-learning sono ancora alti, sia per
l’acquisto del sistema, se standardizzato, sia per lo sviluppo, se costruito
su specifiche esigenze. La progettazione di un corso di e-learning richiede
tanta cura e precisione quanto quella per un corso tradizionale: le
esercitazioni e test valutativi completano l’offerta di formazione.
Il
plus dell’e-learning sono la riduzione dei tempi della componente teorica
della formazione tradizionale e un maggior spazio alla fase di erogazione di
stage pratici in aula
».
Spc Italia: «L’e-learning è
uno dei tanti pezzi del mosaico di una strategia di formazione completa.
Essendo un pezzo nato da poco, deve essere modellato in modo che non sia
fine a se stesso, ma dia un valido contributo alla strategia. L’obiettivo è
il raggiungimento di un certo grado di omogeneità dell’offerta didattica pur
salvaguardando la specificità dei vari insegnamenti. Ovviamente il
controllo di qualità di un progetto di formazione online è più
complesso, ma i paramentri da valutare sono alla fine sempre gli stessi
di quelli della formazione tradizionale: efficacia didattica, contenuti
tecnici ed efficacia comunicativa. L’e-learning non è la soluzione
definitiva alla necessità sempre più impellente di aggiornamento
professionale; è una soluzione che funziona solo nei settori dove il ciclo
di vita della conoscenza della materia si va
riducendo
».
 

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