La gestione dei tablet non deve togliere serenità al Cio

Lo ventila Filippo Ligresti di Dell. Vietarne l’uso sarebbe un boomerang. Meglio optare per un’elasticità di policy.

Si afferma spesso che i tablet soppianteranno i pc come strumento di lavoro. Una recente ricerca (di TechAisle) dice invece che forse questo processo non avverrà, o comunque con ogni probabilità non nel modo che molti pensano.
Sette aziende su dieci utilizzano i tablet come strumento aggiuntivo, non sostitutivo dell’esistente.

Insomma, negli ultimi 24 mesi i dispositivi provenienti dal mondo consumer si sono aggiunti ai dispositivi desktop e notebook già presenti in azienda.

«Questo rende ben più complessa e articolata la panoramica di dispositivi presenti in azienda, ponendo nuove problematiche di gestione e sicurezza che preoccupano, e non poco, i Cio», sostiene Filippo Ligresti, Country Manager di Dell Italia.

I rischi alla sicurezza dei dati sono evidenti e reali e la perdita di controllo rispetto a quando i dipartimenti It potevano scegliere le tecnologie è concreto.

Sbagliato vietare
Alcuni Cio stanno vietando l’utilizzo di dispositivi personali, ma questo per Ligresti può rivelarsi controproducente: «si tratta di un trend ancora poco diffuso da noi, ma negli Usa succede sempre più spesso che tra i motivi che spingono un potenziale candidato verso un’azienda piuttosto che un’altra, ci sia anche la possibilità di utilizzare con regolarità determinati strumenti informatici, tipicamente di proprietà del candidato».

Per il country manager di Dell, insomma, la consumerizzazione dell’It è un trend inevitabile, anche se le preoccupazioni che provoca, in termini di gestione e sicurezza, non vanno sottovalutate.

Le attuali tendenze di consumerizzazione da noi devono ancora manifestarsi in toto, il che significa che la pressione al cambiamento nella maggior parte delle organizzazioni It si intensificherà.
Le aziende che reagiranno in modo deciso e concreto adesso potranno godere di significativi vantaggi nel corso dell’era mobile e oltre.
Come?
Articolando la filosofia su tecnologia e posto di lavoro e utilizzandola per realizzare una strategia di consumerizzazione.

Elasticità di policy

Se applicate in maniera troppo rigida, le policy di sicurezza It e protezione dei dati che riducono l’utilizzo di dispositivi personali e applicazioni social media potrebbero in realtà aumentare i rischi di sicurezza e perdita di dati.
Per Ligresti è consigliabile far evolvere le policy per proteggere i dati in un posto di lavoro dove i dipendenti usufruiscono di una moltitudine di applicazioni e dispositivi.
E anche liberalizzare le regole che proibiscono l’utilizzo di tecnologie personali in ufficio, a partire dagli smartphone, magari realizzando applicazioni aziendali che imitano gli aspetti più riusciti della comunicazione consumer e dei social media all’interno della comunità di dipendenti.

«Soprattutto – dice Ligresti – è importante comunicare un punto di vista chiaro sulla condivisione dei costi aziendali rispetto a quelli personali. Sviluppare un business case per investimenti aggiuntivi correlando la strategia della tecnologia dell’utente con la pianificazione delle risorse umane, il facility planning, e la strategia aziendale. Considerare la virtualizzazione del desktop e altre nuove tecnologie per ridurre i rischi alla sicurezza e alla perdita dei dati a mano a mano che la domanda di consumerizzazione cresce. Confrontare le implicazioni della consumerizzazione sul software licensing per garantirne la conformità. E infine, evitate di mettere i dipendenti in difficoltà: l’obiettivo è consentire loro di utilizzare i dispositivi che già preferiscono, non di passare a loro l’onere della decisione d’acquisto».

Per il manager di Dell il cuore della tendenza di consumerizzazione è il desiderio umano: le persone vogliono lavorare come vivono, utilizzando Internet per favorire le relazioni e la comunicazione.
Che sono anche le fondamenta per la prossima ondata di business. Le aziende che si adattano con coscienziosità al cambiamento della relazione tra dipendenti e It saranno in grado di attrarre talenti, adottare nuovi modelli di business e potenziare la propria competitività.

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