Innovazione e sociale s’incontrano con Prospera

Oltre 1.200 manager organizzati in distretti in un network virtuale in grado di fare dell’high tech una componente centrale dello sviluppo sociale con l’obiettivo di proporre una Agenda Digitale per il futuro

Pier Luigi Curcuruto, Presidente dell’associazione Prospera è convintissimo che innovazione e sociale devono andare unite e, soprattutto, devono contribuire a creare nuovi stimoli per il mondo delle istituzioni.

L’obiettivo e la missione di Prospera nascono come una specia di paraddosso da un senso di delusione. Curcuruto ricorda che l’iniziativa è nata dalla condivisione di un bisogno di dare un più forte contributo di idee e di impegno nell’ambito del sociale da parte di imprenditori e manager soddisfatti del proprio cammino professionale, ma perplessi davanti alle difficiltà del contesto sociale nel quale si trovano a operare.
“Ci siamo interrogati su come eravamo e su come avremmo voluto cambiare la società e ci siamo resi conto che eravamo soddisfatti degli obiettivi personali raggiunti  – ricorda – mentre eravamo delusi rispetto a come invece è cambiata la società. Abbiamo sentito con forza il bisogno di “restituire” alla società,  in una logica forse un po’ anglosassone,  quello che la fortuna, la vita e l’impegno professionale ci hanno dato. Da questa considerazione è nata Prospera. A questa associazione abbiamo voluto dare come simbolo un albero a stestimoninanza di una “semina” che pensa soprattutto alle generazioni future. In sostanza Prospera vuol essere un modo per dare il proprio contributo per migliorare la società per chi oggi studia o si affaccia sul mondo del lavoro”.

Che ruolo attribuite alla tecnologia?
L’innovazione è al centro dei nostri pensieri, sia nella vita professiopnale sia negli stimoli che vogliamo portare nel sociale. Siamo convinti che gran parte dello sviluppo che appunto vogliamo stimolare abbia le sue basi proprio in uno sviluppo di idee e di servizi che partono anche, ma non solo, dalla tecnologia.

Com’è organizzata Prospera?
Siamo oltre 1.200 manager, imprenditori, professori universitari. Siamo organizzati in otto distretti che coprono tutto il territorio italiano ma che soprattutto rispecchiano la realtà del Centro Nord.

Come operate?
Inannzitutto va detto che abbiamo due grandi campi d’azione: le università dove andiamo come tutor, come testimonal di esperienze e di progetti e il mondo delle le istituzioni.
Nelle università svolgiamo attività di formazione con interventi diretti, organizziamo dei momenti di incontro e portiamo la nostra esperienza e le nostre competenze. Cerchiamo con il nostro impegno di sensibilizzare il mondo universitario all’innovazione. Nelle istituzioni operiamo con delle iniziative che permettano di creare occasioni concrete di inserimento nel mondo del lavoro. Abbiamo fatto accordi con i comuni di Firenze e di Milano nell’ambito dei servizi ai cittadini. Solo per fare poi un esempio concreto con il Tribunale di Torino, insieme ad altri partner e alla Camera di Commercio, abbiamo lanciato un progetto innovativo dove oltre 40 stagisti affiancheranno i giudici nella loro attività e siamo riusciti a fare in modo che questo periodo di stage sia considerato valido per il percorso di iscrizione all’albo degli Avvocati. Questo per dire che cerchiamo di trovare formule nuove di coinvoglimento dei giovani lavorando anche sui percorsi di accesso alle professioni. Innovazione èp anche nella ricerca di nuove forme di relazione tra cittadini e istituzioni.

E arriviamo all’Agenda Digitale.
Si, questo è certamente in questo momento il nostro progetto più significativo anche in termini di comunicazione. La nostra associazione raggruppa sia la domanda sia l’offerta, nel senso che abbiamo rappresentanti di imprese che producono tecnolgia e servizi e rappresentanti di imprese e istituzioni che la utilizzano. Questo è un valore di conoscenza e di confronto che ci permette di fare il punto dei bisogni e degli obiettivi di un programma o di una agenda digitale per l’Italia.

Come la state realizzando?
Abbiamo chiesto e ottenuto l’adesione di 300 manager in Rete che hanno portato i loro contributoi e le loro esigenze seguendo un percorso di condivisione delle idee e delle esperienze in stile Wiki e hanno realizzato un documento di 500 pagine che costituisce oggi un punto di riferimento per quanto riguarda gli obiettivi e gli impegni di una agenda digitale che comprende appunto sia il mondo della produzione sia quello dell’utenza. L’obiettivo è quello di proporre una sintesi di questo lavoro e di proporlo come la base dell’Agenda Digitale reale per il nostro Paese.

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