Infrastrutture It obsolete: ne soffre il 72% delle aziende europee

Lo dice una survey commissionata da Colt Technology Services in cui si evidenzia il bisogno di semplificare in chiave as a Service e di rivolgersi a un unico fornitore.

Quasi tre quarti (72%) delle aziende europee di dimensioni comprese tra i 50 e gli oltre 500 dipendenti riscontrano un deficit tecnologico al loro interno.
Lo dicono i risultati di “The Tech Deficit Research”, ricerca commissionata da Colt Technology Services all’organismo di ricerca indipendente Loudhouse e condotta ad aprile di quest’anno interpellando 852 decisori It in Inghilterra, Francia, Germania, Olanda, Belgio, Italia, Spagna e Svizzera.

Definita come “un problema per tutta l’Europa” e che “impatta le aziende di ogni dimensione”, quella evidenziata nella survey sarebbe una mancanza tale da condurre a un divario tra quello che le aziende necessitano per raggiungere i loro obiettivi e quanto la loro infrastruttura sarebbe in grado di supportare.

Lo conferma l’esigenza di aggiornare i servizi voce e comunicazione riportato dall’88% degli interpellati a fronte di un ancora più nutrito schieramento che, rispettivamente, nel 90% e nell’85% dei casi, cita l’infrastruttura datacenter e quella di rete tra gli ambiti di intervento ritenuti prioritari entro i prossimi due anni.
Pena la mancata soddisfazione delle future esigenze di business, specie per coloro che si trovano ad agire in segmenti di mercato in cui la continuità del servizio risulta cruciale, come nei settori media e finanziario.

In auge i modelli as a Service e il consolidamento dei fornitori
Accade così che, per ben il 60% degli intervistati europei, la via per l’evoluzione delle infrastrutture aziendali passa da una loro maggior semplificazione, anche grazie all’adozione di un modello basato sul servizio.

Tanto che, nei prossimi 24 mesi, le previsioni di crescita citate per infrastrutture e software erogati in modalità as a Service si aggirano tra il 52 e il 55%, con un aumento del 33% previsto anche nell’ambito dalla datacenter colocation.

E non solo.
La ricerca commissionata dal fornitore inglese di servizi di computing e rete integrati ha, infatti, messo in evidenza anche una tendenza verso un maggior consolidamento dei fornitori e dei partner strategici, con il 63% degli intervistati che dichiarano di vedere benefici in un modello di fornitore unico, capace di offrire una gamma di diverse opzioni di servizio It e infrastrutture.

E in Italia?
Similmente a quanto accade nel resto del Vecchio Continente, da noi l’infrastruttura esistente non è considerata adatta a fornire servizi flessibili che rispondano alla domanda futura da ben il 73% del campione indagato.

Considerato, poi, che la redditività è citata dal 57% dei responsabili dei sistemi informativi di casa nostra tra i parametri più significativi di performance del business, non stupisce che il risparmio sia la ragione per cui il 61% dei nostri rispondenti sceglierebbe di adottare soluzioni cloud, in una percentuale quasi doppia rispetto al resto d’Europa.

Intervenire in meno di un anno per complare il tech deficit è, poi, la linea guida lanciata dai Cio tricolore secondo cui, nel 56% dei casi, il parametro principale per misurare le business performance e il successo di un’azienda è da ricercarsi nell’innovazione di prodotti o servizi.

Rispetto a una più contenuta media europea (53%), gli It manager italiani sarebbero, inoltre, più preoccupati (61%) di riuscire a soddisfare le esigenze dei propri clienti entro un anno, visto che solo il 23% si dice certo che l’infrastruttura attuale sia idonea a sviluppi futuri.

Sulla via della semplificazione
Ancora una volta, nell’economia digitale, strategie di business fondamentali come l’ingresso in nuovi mercati, la soddisfazione delle esigenze dei clienti e l’aumento della redditività passano dalla diffusione di tecnologie efficienti e adeguate da adottare per alimentare nuovi modelli di business e nuovi approcci.

Da qui una spiccata propensione espressa dal 64% del campione italiano a considerare la semplificazione quale strada principale da percorrere per garantire un’Information technology in grado di soddisfare le necessità future delle imprese.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome