Il Web 2.0 sfida per le aziende

Un convegno a Milano ha affrontato il tema dell’utilizzo dei nuovi strumenti anche per il mondo delle imprese

Due giorni di discussione per capire cosa sia il Web 2.0 e se sia adattabile
alla realtà italiana fatta di milioni di piccole e medie aziende. All’incontro,
organizzato a Milano da Reed Business Information, hanno partecipato molti nomi
italiani e stranieri dell’industria It, ma non solo, per spiegare che se una
volta le aziende parlavano con i loro clienti oggi devono abituarsi anche ad
ascoltarli.




Il cambiamento infatti non è tecnologico (c’è anche
quello ma forse è la parte meno importante) ma coinvolge l’azienda nel suo
complesso. Come ha sottolineato Carlo Rossanigo, responsabile relazioni esterne
di Microsoft, sta finendo l’era del customer care inteso come
reparto che si occupava dei clienti perché tutte le persone dell’azienda, a
seconda del proprio ruolo, devono fungere da front line nei confronti dei
consumatori.





Da parte sua Microsoft ha fatto capire cosa pensa del
Web 2.0 iniziando a organizzare in occasioni particolari incontri anche con i
blogger. Per Web 2.0 si intendono tutta una serie di strumenti (blog, wiki, Rss)
che permettono agli utenti di interagire fra loro. L’esempio classico è
quello di Wikipedia
, l’enciclopedia online dove chiunque può contribuire alla stesura dei contenuti. Un meccanismo che ha
dato vita a una enciclopedia che, con gli inevitabili difetti, ha raggiunto
eccellenti livelli. Come poi una piattaforma wiki, che in sostanza permette di
scambiarsi meglio le informazioni, possa entrare in azienda è stato uno degli
argomenti discussi nell’incontro durante il quale è stato sottolineato come il
Web 2.0 preveda cambiamenti sociali e organizzativi anche in azienda.



Con il blog l’azienda si apre all’esterno dialoga
direttamente con i clienti, ascolta i loro consigli, con i feed Rss li tiene
aggiornati sulle proprie iniziative con la piattaforma wiki può gestire meglio
il lavoro interno permettendo uno scambio più efficace dell’informazione. Per la
prima volta nella storia dell’It strumenti nati per il mondo consumer
approdano al business
tanto che MIchael Schuster di SystemOne incita le
aziende ad assumere persone che conoscano già questi strumenti. Non è un
problema di grandi o piccole aziende l’entrata di strumenti consumer nelle
aziende è ormai una delle caratteristiche principali di questa fase che deve
essere governata dalle aziende anche con risorse umane adatte.





Le vecchie intranet, che hanno in parte fallito il
loro compito, dovrebbero lasciare spazio ai nuovi strumenti che creano un
ecosistema. Non un semplice luogo dove rintracciare documenti, ma piazza
virtuale per l’azienda dove le informazioni scambiate in modo informale alla
macchinetta del caffè diventano patrimonio di tutti. Le grandi aziende sono le
prime ad adottare i nuovi sistemi che poi a cascata scenderanno verso le piccole
anche se, soprattutto nel caso dei blog, la possibilità è già lì alla
portata di tutti.

“Stiamo andando verso uno scenario di disintermediazione della comunicazione” ha osservato Paolo Valdemarin di Evector “e i blog sono lo strumento migliore per gestire questa situazione”.

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