Il crowdfunding cresce anche nella Ricerca

In Italia i modelli reward e donation hanno finanziato 2.400 progetti per 7 milioni di euro, sui 30 milioni complessivi. Dati, modelli, esempi e tendenze in luce alla Borsa della Ricerca di Bologna.

Il finanziamento dal basso accelera anche in Italia e tende a ridisegnare anche l’approccio alla ricerca. E’ quanto emerso a Bologna durante la quinta edizione della Borsa della Ricerca, l’evento che fa incontrare gruppi, dottori di ricerca e spin-off con imprese a caccia di innovatori.
L’evento, organizzato da Fondazione Emblema con il coordinamento scientifico dell’Università Sapienza e la partecipazione dell‘Italian Crowdfunding Network, ha raccolto oltre 300 delegati in rappresentanza di 24 atenei e 65 imprese, per circa 500 progetti di ricerca.


Modelli per la ricerca

Quest’anno il forum è stato dedicato al crowdfunding applicato alla ricerca. Inaugurando il forum Tommaso Aiello, Ceo della Fondazione Emblema, ha spiegato che “la Borsa dedica la quinta edizione a questa forma di finanziamento dal basso perché offre anche nuovi modelli per la divulgazione scientifica, imponendo una crescente rispondenza tra le attività di ricerca e le esigenze della società”.
Daniela Castrataro, cofondatrice dell’Italian Crowdfunding Network, ha presentato in anteprima la mappa aggiornata del crowdfunding in Italia, mostrando come in meno di un anno questo mercato sia esploso e spiegando il ruolo attivo che il nostro Paese sta avendo anche nella regolamentazione normativa.


La salute al primo posto

Tra i progetti di ricerca che saranno presentati spiccano Sport? Sicuro! (Università Politecnica delle Marche) rivolto agli atleti, quality safety cioè Quafety (Università di Foggia) tarato sull’agroalimentare, la Guida Subacquea per Apneisti non Vedenti (Università di Palermo) e lo sviluppo di un sistema intelligente per la salute a casa o Sisca (Università di Catania).
“Il crowdfunding può incentivare l’imprenditoria della ricerca, oggi sollecitata da molti attori ma ancora alla ricerca di un adeguato posizionamento”, ha detto Sabrina Luccarini, Direttore Area Supporto alla Ricerca della Sapienza.


Rampa di lancio per l’equity-based

In Italia si contano oggi 54 piattaforme di crowdfunding, di cui 41 attive e ben 13 in fase di lancio, con un incremento del 30% in soli sette mesi: ad ottobre 2013 se ne contavano infatti 27 attive e 14 in fase di lancio.
Delle 41 piattaforme attive, 19 appartengono al modello reward-based, 7 al donation-based, 2 al lending-based e 2 all’equity based, iscritte regolarmente nell’apposito registro Consob; ci sono poi 11 piattaforme ibride. Nato nel 2005 con Produzioni dal basso, il crowdfunding italiano è esploso in tutta la sua potenzialità dal 2012. La maggior parte delle piattaforme ha sede nel Nord Italia.


Il modello prevalente resta il reward-based.

Nel nostro Paese il valore complessivo dei progetti finanziati attraverso le piattaforme supera i 30 milioni di euro, di cui sette milioni solo da ottobre 2013 ad oggi e 11 milioni nei dodici mesi precedenti (ottobre 2012 – ottobre 2013). Un dato impressionante rispetto al vuoto che lo precedeva, che però rappresenta un valore ancora limitato se confrontato con le cifre globali: a livello mondiale solo nel 2013 sono stati ben 5 mila i milioni raccolti attraverso piattaforme di crowdfunding (dati Massolution). Le piattaforme italiane hanno raccolto oltre 50mila progetti: circa 1/3 viene pubblicato e tra questi circa il 35% in media viene realmente finanziato.
I progetti finanziati sono circa 5.300, dei quali 2.900 nel lending (23,5 milioni di euro complessivi) e 2.400 complessivamente per reward e donation (quasi 7 M€).
Il tasso di caduta dei progetti è ancora slto, ma tra le tendenze si registra la diffusione di piattaforme tematiche (creatività, sociale) o di nicchia.
Andando nello specifico delle diverse tipologie di finanziamento, grande successo dimostrano nel nostro Paese le piattaforme lending-based, che propongono una modalità di raccolta fondi basata su microprestiti tra privati a tassi più che agevolati, e grande fermento si registra rispetto all’equity-based crowdfunding: ben 9 piattaforme in fase di lancio afferiscono a questa tipologia.

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