Bea e Hp unite per frenare la corsa di Ibm

Evidentemente la pressione competitiva di Big Blue nel mercato dell’integrazione inizia a far paura a Bea che, nel corso della giornata di apertura della sua annuale developer conference, invita anche Carly Fiorina per sparare a zero sul colosso dell’Ict.

4 marzo 2003 Bea ha riunito la comunità dei suoi sviluppatori a Orlando (Florida) per l’edizione 2003 di eWorld. L’inaugurazione della manifestazione è stata l’occasione per presentare la nuova versione della sua piattaforma di sviluppo e integrazione, WebLogic 8.1.

La convergenza è il leith motiv dell’evento dove, tra gli annunci di prodotto, si insinuano sovente sparate contro Ibm. La società californiana chiama anche Carly Fiorina, Ceo di Hp, a darle manforte. Si accusa Big Blue di trarre vantaggio dalla complessità delle soluzioni proprietarie per aumentarne in modo ingiustificato il costo.
“Ibm continua a fornire, oggi come nei decenni passati, soluzioni monolitiche – ha ripetuto a più riprese Carly Fiorina -. Questo approccio non premia nel lungo termine. Ciò che noi, invece, proponiamo, grazie alla nostra ampia politica di partnership, è la libertà di scelta, l’unica reale garanzia di una vera riduzione di costi e complessità nella gestione dell’infrastruttura It”.
La società di Palo Alto, infatti, ha siglato con Bea un’alleanza che prevede lo sviluppo e la distribuzione congiunta (non il reselling delle soluzioni Bea, come tiene a precisare Fiorina) di soluzioni ad ampio spettro, nell’universo Java, su tutti i sistemi operativi più diffusi come Linux, Unix e Windows Nt. “La gestione è il vero terreno di sfida oggi – ha precisato Fiorina -, quello sul quale si gioca la partita di una reale diffusione “capillare” dei servizi Internet”. Gestione che, per il colosso dell’It, ha la duplice valenza di gestione dei Web service e di gestione completa dell’infrastruttura It attraverso i Web service. Per questo motivo anche il Ceo di Bea, Alfred Chuang, ha ribadito l’importanza di semplificare sviluppo e deploy, garantendo con le nuove applicazioni, una immediata integrazione nativa delle applicazioni create su sistemi e in ambienti operativi diversi.

Sviluppo e integrazione convivono

“L’annuncio della release 8.1 della nostra piattaforma – ha tenuto a precisare Chuang – è un vero passo avanti sulla strada della convergenza. Quello che noi vediamo sempre più in futuro è l’importanza di mettere a disposizione degli utenti un framework unificato che sia in grado di garantire non solo l’ottimizzazione delle infrastrutture legacy così diffuse ma anche una reale convergenza a livello di interfaccia, runtime e sviluppo. La nuova versione della nostra suite comprende soluzioni per la creazione e gestione di portali, il workflow, la Business process integration e i Web service”. Si tratta di una major release della suite, che si accompagna all’annuncio del prossimo rilascio di nuove versioni di tutti i suoi componenti.
Nel corso dei prossimi tre mesi sarà, infatti, disponibile WebLogic Server 8.1, l’ultima versione del noto server logico, mentre durante l’estate verranno rilasciate le versioni 8.1 delle componenti Integration, Portal e Workshop, ovvero degli strumenti di Bpi (integrazione dei processi di business), del portal framework e dell’ambiente di sviluppo Java della società californiana.

La realtà è che lo specialista dell’universo Java sta fronteggiando un periodo di transizione. Con Ibm che continua a “rosicchiare” quote di mercato sul fronte dei server logici, e la sempre più agguerrita competizione di attori di nicchia, specialisti dell’integrazione pura, come Tibco, WebMethods o SeeBeyond, e quella strisciante dei grandi fornitori di applicazioni a più ampio raggio d’azione, come Sap o Oracle. Ma i suoi vertici non sembrano intenzionati a stare a guardare e l’enfasi posta sulle parternship strategiche siglate con Hp e Intel sembra confermarlo. L’impegno profuso nel mercato dell’integrazione non significa che la società ha deciso di abbandonare il suo mercato di riferimento naturale, ovvero la comunità degli sviluppatori Java. A questo proposito, i vertici di Bea hanno presentato un aggiornamento del programma Dev2dev. Le novità introdotte vanno nella direzione di ampliare la base dei clienti e prevedono la possibilità di valutare gratuitamente per 12 mesi la Trial Edition di WebLogic Enterprise Platform. Tuttavia, è ferma intenzione dell’azienda di ampliare la gamma delle soluzioni offerte, a coprire l’universo dell’integrazione dei processi di business in senso lato.

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