Apple: prove di divorzio da Samsung

La società prova a rendere meno vincolanti i rapporti di fornitura con il rivale coreano. E dopo i display, arriva il momento dei chip.

Difficile collaborare quando alle spalle c’è una lunga sequela di reciproche chiamate in causa e citazioni.
Così Apple sta gradualmente cercando di contenere, se non è possibile eliminare del tutto, le relazioni commerciali con Samsung, rivale troppo pesante per poter essere anche partner, e dopo aver di fatto cessato di fornirsi dalla società coreana per i diplay di iPhone 5, dopo aver ridotto sensibilmente le forniture per quanto attiene iPad, ora sta cercando vie alternative per i chip.

La strada è segnata e il primo accordo è stato firmato: a partire dal 2014, parte della produzione di chip per iPad e iPhone verrà passata a Taiwan Semiconductor Manufacturing.
Questo significa che mentre TSMC avrà un anno di tempo per adeguare la sua produzione agli standard qualitativi e di performance richiesti da Apple, per i prossimi dodici mesi Samsung resterà ancora fornitore primario.

Non è un problema da poco.
La partnership tra le due società è di lunga data e risale ai tempi in cui Samsung ancora non produceva dispositivi direttamente concorrenti con quelli di Apple.
Gli accordi tra le due aziende comprendevano anche attività di sviluppo congiunto, così che Samsung potesse realizzare chip ”su misura” per le esigenze di Apple.
Questo significa da un lato rendere vulnerabile Apple, che di fatto dipende da Samsung per la realizzazione dai suoi dispositivi, ma dall’altro rendere estremamente complessa la ricerca di un fornitore alternativo, che giocoforza non è al momento in grado di offrire gli stessi livelli di personalizzazione garantiti dalla società coreana.

Per quanto riguarda TSMC, i contatti in vista di una collaborazione risalgono a tre anni fa: Apple si era dichiarata interessata sia a investire nella società di Taiwan, sia in un accordo che le garantisse una sorta di esclusiva su parte della produzione e degli impianti, ipotesi entrambe rifiutate dal management taiwanese, interessato a non perdere la propria indipendenza.

Ora l’intesa è stata trovata e TMSC inizierà a produrre dal prossimo anno, in tecnologia a 20 nanometri.

Per quanto riguarda Samsung, la notizia non è certo positiva; in fin dei conti Apple è al momento il suo principale cliente per la divisione componenti e la perdita non sarebbe senza conseguenze sulle sue attività: si tratterebbe di togliere qualcosa come 10 miliardi di dollari dai circa 60 fatturati dalla divisione lo scorso anno.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome