Asset di rete: l’aggiornamento tecnologico tarda a venire

Dimension Data fotografa un universo di organizzazioni pronte ad aggiornare le proprie reti solo quando la necessità di nuove funzionalità diventa pressante.

In attesa che la mobilità aziendale evolva, le evidenze riportate da Dimension Data nel Network Barometer Report 2014 per quanto concerne l’architettura di accesso switch alla rete, andrebbero attentamente considerate.

La percentuale di dispositivi vecchi e obsoleti presenti sulle reti aziendali, specie nelle Americhe, in Asia Pacifica ed Europa, sarebbe, infatti, la più alta mai registrata dal 2009, quando il report che esamina i dati derivanti da 288 assessment riferiti a 74mila dispositivi presenti nelle aziende di qualsiasi dimensione, che operano in 32 Paesi nel mondo è stato pubblicato per la prima volta.

Inoltre, il 27% di tutti i dispositivi si troverebbe a uno stadio avanzato del proprio ciclo di vita e a uno stato in cui i vendor iniziano a ridurre il supporto.

Crescita a doppia cifra nel business wireless
Crisi o non crisi, le organizzazioni starebbero, comunque, iniziando a capitalizzare nelle infrastrutture di accesso alla rete necessarie per supportare la mobilità aziendale e il cloud, tanto che i dati riportati dallo specialista di soluzioni e servizi It parlano di una crescita continua di circa il 30% osservata negli ultimi 12 mesi nel business wireless.

La stessa cui, però, ora si accompagna anche un aggiornamento nell’infrastruttura di accesso switch per supportare la tanto desiderata connettività senza fili.

Nell’ultimo anno, infatti, la percentuale di porte di accesso switch gigabite risulterebbe aumentata da un terzo a circa la metà, mentre il numero di switch che supportano link da 10 gigabit sarebbe passato dall’11% a un ben più consistente 23 per cento.

Stando a quanto evidenziato nell’edizione 2014 del Report, molti degli aggiornamenti degli switch di accesso sarebbero effettuati quando i dispositivi sono ancora a uno stadio intermedio, del proprio ciclo di vita produttivo, a riprova che se, da un lato, le organizzazioni tendono a sfruttare i loro asset di rete il più a lungo possibile per risparmiare sui costi, dall’altro, le aziende stanno aggiornando le proprie reti nel momento in cui la necessità di specifiche nuove funzionalità diventa più pressante.

Tra riduzione del budget e nuove modalità di fruizione dell’Ict
Tre elementi principali guiderebbero questa tendenza.

Prima fra tutti l’attenzione costante sulla riduzione dei costi imposto dalla crisi economica ancora in atto.

A seguire, la crescente disponibilità e un maggiore utilizzo dei modelli Ict a consumo, che riducono il bisogno delle organizzazioni di investire nelle proprie infrastrutture.

Infine, l’avvento di reti programmabili software-defined potrebbe essere una delle motivazioni per cui le organizzazioni risultano in una fase di “stallo”, in attesa di scegliere e implementare nuove tecnologie.

Tool e processi operativi di supporto la chiave di volta
Ancora una volta, di fronte a un cambiamento delle architetture di rete guidato dal refresh tecnologico, piuttosto che dalle reali necessità di business, il suggerimento è di garantire che le proprie reti supportino il business investendo in strumenti e processi operativi di supporto.

Anche perché, la crescita di fenomeni quali cloud, mobilità e Internet of Things apporteranno ulteriore stress alla rete e i clienti dovranno rivedere la propria architettura di rete, non i singoli dispositivi.

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