2014: il Wi-Fi al cospetto dell’evoluzione Hotspot 2.0

Ruckus Wireless prevede che nel 2014 sulle reti wireless per dispositivi mobili si giocherà una delle partite dei big data.

Ruckus Wireless ha analizzato il mercato e stilato le tendenze che guideranno il mondo del Wi-Fi enterprise nel corso del prossimo anno.

Il 2014 sarà caratterizzato da un numero maggiore di access point 802.11ac, fenomeno dovuto in particolare dall’adozione sempre più rilevante di dispositivi basati su questo standard e da costi delle soluzioni che tenderanno ad abbassarsi enormemente.

E si comincerà a parlare di Hotspot 2.0 anche in azienda, in quanto lo standard rappresenterà uno strumento aggiuntivo per assicurare accessi Wi-Fi a tutti i nuovi prodotti con certificazione Passpoint che stanno popolando il mercato e che continueranno a caratterizzarlo nei mesi a venire.

Le soluzioni cloud per la gestione del Wi-Fi e dei servizi aziendali continueranno a rappresentare una delle migliori soluzioni e leve competitive per le imprese.
I dati di analisi sulle location basati su Wi-Fi saranno fondamentali per le aziende per migliorare le business intelligence, definire le policy di sicurezza nonché migliorare l’esperienza d’uso del Wi-Fi di utenti e clienti.
Le funzionalità di analytics diventeranno sempre più importanti per gestire e correlare la miriade di dati provenienti dagli utenti (location, app utilizzate, tipologia di dispositivo, statistiche e trend).
Sempre nel corso del prossimo anno si assisterà, alla crescente adozione e integrazione di soluzioni Byod e di gestione dei dispositivi.
E nel corso del 2014 si assisterà, sempre più, all’utilizzo di piattaforme social (Facebook, Twitter e Google+) come credenziali d’accesso al Wi-Fi, in particolare per fornire accessi guest.

Perché è importante Hotspot 2.0
Alla luce di queste visioni abbiamo chiesto a Michele Paparella, Managing Director Ruckus Wireless Italia, che opinione ha delle attuali reti Wi-Fi aperte, quelle del pubblico o degli esercizi commerciali che le mettono a disposizione.

«Le reti aperte – ci ha detto – sono importanti perché possono realmente dare alle persone la possibilità di accedere alla rete, per lavoro o per svago, senza più vincoli. Inoltre, le reti aperte permettono lo sviluppo di nuove opportunità e applicazioni. E a livello di standard, con l’arrivo a breve di Hotspot 2.0, l’accesso alle reti Wi-Fi diventerà molto più facile rispetto alla situazione attuale. È fondamentale, però, che le reti aperte e non, siano affidabili ed in grado di garantire connessioni utili ad una comunicazione di qualità».

E proprio riguardo la qualità, queste reti Wi-Fi possono migliorare le prestazioni, attualmente spesso scadenti?

«Sulla qualità delle reti Wi-Fi, aperte e non – ha detto Paparella –  concordiamo sul fatto che molte siano scadenti e questo è dovuto in particolare a due motivi: gli apparati Wi-Fi usati sono molto spesso obsoleti e pertanto meno performanti ed il link con internet crea troppo spesso dei bottleneck. L’unico modo per migliorare la qualità dei segnali e le connessioni Wi-Fi è usare apparati che possano offrire performance migliori in ambienti complessi e/o che caratterizzati da interferenze e comunque appoggiarsi a connessioni internet di qualità e dimensionate in maniera mirata al livello di servizio che si vuole offrire. Per esempio, le Adsl a basso costo casalinghe non sono adatte per questo obiettivo».

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