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Perchè la data virtualization fa risparmiare

Tre anni fa Fastweb ha deciso di servirsi di Delphix, perché basando il proprio business su applicazioni per fare offerte, billing, Crm, in tempi rapidi aveva necessità di dare una svolta produttiva ai dati. E doveva farlo su un aspetto dei dati che spesso non si prende in considerazione, quello di background.

Nelle grandi realtà, infatti, vi sono ambienti che non sono di produzione, per fare test, collaudi, report.

Delphix fa copie virtuali di dati non di produzione

Come ci spiega Mauro Trione, vp sud Emea di Delphix, «quando gestisci un applicazione devi provvedere a molteplici fasi di non-produzione, che si traducono in una serie di copie, da rinfrescare e rendere disponibili. Risultato, i dati crescono, ammontano a decine di terabyte, e costano. Con Delphix li virtualizziamo e facciamo risparmiare 80% dei costi di gestione».

Mauro Trione DelphixIl punto di svolta è che quando sono virtualizzati i dati possono essere aggiornati in poco tempo.

Data as a service

Spesso i refresh sui db fisici impiegano 10 ore. «Con Delphix non li si chiede all’It, ma si fanno in modalità self service, con una console, in pochi minuti». Risultato? «I tempi di gestione dei dati migliorano subito del 50-60%».

E non c’è solo Fastweb a testimoniarlo. Per esempio TIM, racconta sempre Trione, usa Delphix per varie attività, «fra cui il piano dei collaudi. Il piano iniziale era di 5 mesi. Con il nostro mascheramento automatico e il refresh, ora lo fa in un mese».

L’appliance che virtualizza i dati

Tecnicamente, ci ha spiegato Trione, Delphix è una virtual appliance che risiede nel datacenter del cliente. La si collega a uno storage e  a un ambiente di produzione. L’appliance fa una prima copia di database e poi rimane sincronizzata. Chi vuole vedere i dati si collega a Delphix e crea un db virtuale.

L’appliance fa fino a venti copie del db virtuale, «ma in genere ne bastano 6 o 7», dice Trione. Le copie del db non hanno un proprietario o un abbinamento a una specifica funzione: sono solamente la virtualizzazione di qualcosa di fisico. Delphix si prende in carico la gestione di tutte le differenze, e con il passaggio da virtuale a fisico le modifiche fatte in virtualizzazione si montano in produzione.

Business continuity e masking

Quando si verifica un crash dell’ambiente di produzione, e se il fault non è ascrivibile all’hardware, ossia se il problema è stato sui dati, l’utente potrebbe anche non utilizzare altre soluzioni di disaster recovery: «può staccare l’ambiente di produzione e collegarsi a quello virtuale per continuare a erogare il servizio, e nel frattempo risolve il problema».

La nuova versione dell’appliance ha integrazione completa con il tool di masking. Ed è proprio il mascheramento dei dati un fattore importante su molti mercati per via del trattamento dei dati sensibili in ambienti non di produzione

 

Le tecniche di mascheramento servono a prevenire episodi di leakage.

 

Il db virtuale viene generato proporio sulla base dei criteri e delle policy di mascheramento definite a priori.

 

Il pricing

«Il mercato da cui siamo partiti è quello delle Telco: Fastweb, Enel, H3g, Tim. Sono nostri utenti anche PayBay, Sky, Bnp Paribas. Ma abbiamo un’offerta ancheper i clienti medio piccoli, perché pure loro hanno problemi simili di ottimizzazione della gestione dati».

Il modello di vendita di Delphix quello a sottoscizione annuale: si paga a Cpu e su un’appliance integrale ce ne sono otto.

Per affrontare i medio mercato c’è un’offerta a costi contenuti, per gestire db più piccoli, dimensionata su 4 Cpu. E Delphix si fa aiutare su questo mercato da Sinergy e Bizmatica Econocom.

 

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