Ibm crea il grid umanitario

Con il World Community Grid parte un’iniziativa mondiale a cui tutti possiamo partecipare.

Ibm ha dato vita al World Community Grid, un’iniziativa umanitaria globale che si ripromette di utilizzare la capacità di elaborazione inutilizzata dei computer di aziende e privati per risolvere problemi sanitari e sociali.


Appena costituito, infatti, il grid “umanitario” si è già prefisso i primi obiettivi, come la promozione di ricerche genetiche che puntano a debellare malattie epocali come l’Aids, il morbo di Alzheimer e i tumori.


Su un diverso fronte, il grid sarà impiegato per migliorare le previsioni relative alle calamità naturali e supportare studi finalizzati alla lotta contro la carestia e la siccità.


Tutti sono chiamati a contribuire, mettendo a disposizione la capacità e il tempo di elaborazione inutilizzati del proprio computer scaricando gratuitamente il software World Community Grid dall’indirizzo: www.worldcommunitygrid.org.


Il primo progetto concreto promosso dal World Community Grid, lo Human Proteome Folding Project, è sponsorizzato dall’Institute for Systems Biology, un istituto di ricerca no profit specializzato nello studio e nell’applicazione della biologia sistemica.


Il progetto si propone di identificare le proteine che compongono il proteoma umano per comprendere meglio le cause e le potenziali cure di malattie quali la malaria e la tubercolosi.


Ulteriori progetti saranno selezionati dall’Advisory Board del World Community Grid, organismo che valuterà le proposte presentate da enti di ricerca e organizzazioni pubbliche e non profit interessate a condurre studi umanitari tramite le tecnologie di grid computing. Si prevede che che l’Advisory Board approvi 5-6 progetti ogni anno.


Dell’Advisory Board della World Community Grid fanno parte esponenti di organizzazioni scientifiche, umanitarie e di ricerca come il National Institutes of Health, la Doris Duke Charitable Foundation, la Markle Foundation, la Mayo Clinic, l’Università di Oxford, la World Health Organization e il Programma di Sviluppo dell’Onu.


IBM ha messo a disposizione l’hardware, il software, i servizi tecnici e le competenze per realizzare l’infrastruttura della World Community Grid e provvede alle attività di hosting, manutenzione e assistenza.


L’infrastruttura è basata, in particolare, sui sistemi p630 e x345 e sulla piattaforma Enterprise Storage Server equipaggiati con DB2 e i sistemi operativi Linux e Aix.


Affianca Big Blue United Devices, un produttore di soluzioni grid che integrerà nella propria infrastruttura grid globale la capacità inutilizzata dei pc e dei laptop di coloro che intendono aderire all’iniziativa.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome