Zucchetti contro il Comune di Milano

La sconfitta nella gara per la sicurezza dello stadio milanese non è andata giù a Domenico Zucchetti. Che si rivolge a Ciampi.

Ha litigato con Microsoft, ha contestato duramente il lancio del nuovo
gestionale del Sole 24 ore e adesso Domenico Zucchetti ha deciso di ricorrere al
Capo dello Stato. Motivo dell’ennesima arrabbiatura dell’imprenditore
proprietario della società specializzata nei gestionali è la gara per la
fornitura del sistema di sicurezza
dello stadio Meazza di Milano vinta
dal raggruppamento Telecom, Etnoteam e Alfi.




Secondo il vulcanico imprenditore lodigiano esiste
un problema di conflitto di interessi visto che il progetto
esecutivo della gara è stato elaborato da Pirelli Re project management che fa
parte dello stesso gruppo che controlla Telecom. Ma oltre al conflitto
d’internessi Zucchetti sostiene che «il comune di Milano e i cittadini
dovrebbero pagare proporzionalmente per il sistema di sicurezza di San Siro
oltre il doppio di quanto paga Roma per lo stadio Olimpico (dove il sistema
fornito da Zucchetti-Kaba-Gunebo e Saima), per avere un sistema di controllo
accessi in un tempo superiore del 750% rispetto a quello
dell’Olimpico».



A San Siro ci vorrebbero infatti
settecento
giorni per installare il tutto contro i 92 dell’Olimpico. A
dispetto dei luoghi comuni Milano sarebbe quindi molto più inefficiente
e lenta di Roma
. Il tutto, aggiunge Zucchetti, “Per delle
apparecchiature che sono molto più costose: addirittura più del doppio, rispetto
a quelle che sono state installate allo stadio Olimpico e che, a parere della
Zucchetti, sono anche esteticamente peggiori”.
Estetica a parte
l’imprenditore lodigiano contesta anche lo svolgimento della gara. Per questi
motivi ha deciso, con una procedura inusuale, di ricorrere al Capo dello
Stato
.
Che ben difficilmente potrà fare qualcosa.
Contro le decisioni della Pubblica amministrazione, però,
di solito si ricorre al Tar.

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