Le indicazioni di Radhesh Balakrishnan, general manager, Virtualization di Red Hat.
Il tema della riduzione dei costi della virtualizzazione pare essere funzionale a un percorso in grado di accelerare l’adozione del private cloud.
Ne parliamo con Radhesh Balakrishnan, general manager, Virtualization di Red Hat.
D: Quali sono i più recenti trend in termini di adozione della virtualizzazione e quale l’approccio delle aziende?
B: Ripensando agli incontri con i clienti degli ultimi sei mesi, vedo alcuni temi comuni che stanno emergendo in termini di adozione di virtualizzazione e cloud, tra cui l’ormai noto dato che l’80% del budget viene speso per la manutenzione piuttosto che in innovazione e migliorie.
Le aziende sono concordi nel sostenere che i vantaggi della policy virtual first sono ormai consolidati e sono stati tipicamente implementati con successo.
Nell’ottica di una ulteriore ottimizzazione delle risorse, i nostri clienti più grandi ci dicono inoltre che stanno adottando una strategia multi-hypervisor.
E questo concetto viene confermato dal rapporto “It Buyer Market Guide: Cloud and Virtualization System Software” di Idc, che indica che il 25,1% dei clienti stia valutando l’utilizzo di una combinazione di prodotti diversi per la virtualizzazione.
D: Come vede la virtualizzazione contrastare la questione dei costi It?
B: In aggiunta ai risparmi relativi al polling delle risorse, adottando soluzioni di virtualizzazione aperte i risparmiano in termini di costi legati alle licenze.
Ma ve ne sono altri che derivano anche e soprattutto dalla capacità dell’organizzazione It di trarre il massimo vantaggio dalle competenze che i dipendenti già detengono.
Quindi, virtualizzare i carichi di lavoro così come il sistema operativo è divenuta una scelta razionale per ottimizzare le implementazioni, e sfruttare e potenziare le capacità in-house.
D: Quali sono i livelli di adozione della virtualizzazione?
B: Nelle imprese più grandi, l’approccio virtual-first è ormai un default e vediamo che si stanno orientando verso la gestione multi-hypervisor, la virtualizzazione automatizzata, così come il cloud privato e ibrido, a seconda della maturità.
Le realtà di medie dimensioni e quelle nei mercati emergenti stanno iniziando ora a standardizzare sulla virtualizzazione. Inoltre, l’84% dei decision maker recentemente intervistati da Idc afferma che OpenStack rientra nei loro piani futuri di private cloud.
D: E in questo ambito Red Hat Enterprise Virtualization che spazio occupa?
B: Data l’esperienza positiva con Red Hat Enterprise Linux, molti clienti ritengono che virtualizzare istanze Red Hat Enterprise Linux con Kvm e Red Hat Enterprise Virtualization come soluzione di management si sia rivelato molto efficace. Per esempio, l’assicurazione Cigna aveva l’esigenza di migliorare i processi di provisioning It per supportare le innovazioni dei suoi sviluppatori e ha creato un nuovo team per sviluppare una funzionalità di self-service provisioning IaaS.
L’uso delle soluzioni Red Hat è stato un successo e oggi i team di sviluppo e infrastruttura di Cigna sono allineati e possono velocizzare la messa a punto di applicazioni di business per i clienti, riducendo al tempo stesso i costi del provisioning e migliorando così il bilancio aziendale.
Quindi, Red Hat Enterprise Virtualization si sta rivelando una soluzione scalabile e ad alte prestazioni basata su tecnologie open source, compreso l’hypervisor basato su Kvm.
Inoltre, Red Hat Enterprise Virtualization è un componente di Red Hat Cloud Infrastructure, soluzione che permette alle aziende di realizzare e gestire infrastrutture di cloud private.
Red Hat Enterprise Virtualization offre notevoli vantaggi in termini di risparmi rispetto a soluzioni proprietarie in termini di costi di licenze.
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