Bernhard Brandwitte di Fujitsu Technology Solutions spiega come ottimizzare l’utilizzo di SharePoint.
La possibilità di condividere le informazioni e fare leva su metodologie collaborative all’interno dei team è da sempre fondamentale. Oggi le divisioni It devono essere in grado di archiviare e gestire volumi di dati che aumentano esponenzialmente: un flusso che deve essere condiviso internamente, spesso tra sedi diverse, e esternamente con fornitori e clienti, attraverso dispositivi mobili.
La condivisione dei dati presenta una serie di problematiche intrinseche, come la verifica dei file o l’eliminazione delle versioni precedenti, l’accesso protetto o la gestione delle autorizzazioni per la modifica dei documenti.
I responsabili It devono garantire la disponibilità dei dati e un sistema in grado di rispondere alle mutevoli esigenze e alla crescita dell’azienda.
Questa tendenza a prediligere una collaborazione ancora più stretta ha portato alla diffusione dei business collaboration tool.
L’esempio di SharePoint
SharePoint è tra le piattaforme di collaboration più utilizzate al mondo. Risponde alla necessità di condividere i dati, adottando un approccio che consente ai team distribuiti, interni o esterni, di lavorare insieme.
Il consolidamento consentito da SharePoint semplifica l’identificazione, il riutilizzo e la gestione dei dati.
Ecco perché, secondo Bernhard Brandwitte, Vice President Storage Business di Fujitsu Technology Solutions, strumenti per la business collaboration come SharePoint forniscono gli strumenti adatti a organizzare, sincronizzare e condividere qualsiasi contenuto di un’azienda; va evidenziato però che le dimensioni di tali contenuti sono in costante aumento.
Ma non si deve considerare solo il flusso di informazioni: altri elementi in gioco sono la necessità di avere il controllo dei documenti, la necessità di garantire l’alta disponibilità, la scalabilità e la sicurezza.
Ecco quindi che per Brandwitte il quadro si complica per i responsabili It, chiamati a gestire il deployment e la manutenzione di SharePoint, soprattutto quando si parla di un deployment di SharePoint on-premise, ovvero l’implementazione dell’applicazione sull’infrastruttura di un datacenter aziendale.
I vantaggi degli strumenti per la collaborazione come SharePoint sono inconfutabili, e le divisioni It devono riuscire a rispondere alla sfida.
È qui che entrano in gioco la virtualizzazione e la selezione della soluzione tecnologica più adeguata.
Virtualizzazione: perché sì
Una piattaforma di virtualizzazione, per Brandwitte, può aiutare i dipartimenti It ad assicurare un deployment di SharePoint altamente disponibile, scalabile e sicuro.
In particolare, la virtualizzazione server permette di far girare contemporaneamente più applicazioni sullo stesso server fisico, semplificando task quali la replica, il trasferimento e l’automazione del processo di backup o archiviazione di dati e applicazioni.
La virtualizzazione minimizza il downtime, agevolando un processo di disaster recovery rapido e funzionale, e offrendo al contempo la possibilità di centralizzare l’assistenza It per una più razionale manutenzione e capacità di reazione alle mutevoli esigenze di un’azienda.
Poter affidarsi a un’infrastruttura maggiormente centralizzata significa poter anche contare su livelli di sicurezza di rete superiori, grazie alla razionalizzazione delle attività di conformità e di gestione.
Il modello tradizionale, basato su un sistema operativo per ogni server fisico dedicato, limita al 30% circa la sua capacità di utilizzo. Ospitare più server virtuali su un server fisico aumenta tale capacità in maniera sensibile.
E questo significa che un’azienda può sfruttare appieno le risorse hardware e energetiche, a vantaggio di una diminuzione del Total Cost of Ownership.
Il risparmio sui costi è dato non solo dal taglio delle apparecchiature e della bolletta energetica, ma anche dall’abbattimento delle spese di manutenzione derivante da un minor numero di server fisici necessari.
Poiché il 70% di un budget It è spesso dedicato alla continuità operativa dei sistemi, risulta evidente come un approccio tradizionale ai progetti It rischia di sprecare risorse che potrebbero essere destinate a sviluppare nuove soluzioni.
SharePoint e vShape: connubio ottimale per Fts
Per quanto i vantaggi della virtualizzazione siano evidenti, per Brandwitte resta aperto un quesito: qual è soluzione di virtualizzazione più adatta alle esigenze di un’azienda?
Se la virtualizzazione risolve diverse questioni importanti, un ambiente virtualizzato può comportare anche una serie di nuove sfide frutto del maggior numero di workload che girano su una minore quantità di server fisici, rendendo più difficile riuscire a rispettare i parametri Sla di performance, soprattutto per quanto concerne i tempi di risposta e l’usabilità generale delle applicazioni.
Questa difficoltà, per Brandwitte, si riscontra in maniera particolare nei deployment SharePoint.
Mentre alcune applicazioni, come Exchange, fanno leva su pattern di workload coerenti su base del singolo utente, i workload SharePoint possono presentare grandi variazioni a seconda di come viene utilizzata l’applicazione.
I servizi SharePoint possono essere implementati seguendo un’ampia varietà di combinazioni per rispondere alle specifiche esigenze di ogni cliente.
E anche all’interno di una particolare implementazione, gli approcci di utilizzo possono presentare grandi differenze sulla base della lettura/scrittura dei documenti, della loro dimensione, e della frequenza e dei momenti in cui gli utenti vi accedono.
Per avere successo, secondo Brandwitte, un deployment SharePoint richiede una soluzione flessibile e scalabile che coniughi tutti gli aspetti di un ambiente virtuale con tecnologie affidabili e soluzioni best practice. Fujitsu vShape, insieme a NetApp e Brocade, costituisce una piattaforma di virtualizzazione con cui gli utenti beneficiano di architetture convalidate che semplificano implementazione e operatività, oltre ai vantaggi che derivanti dal lavorare con un unico provider.
I clienti possono pertanto gestire la propria applicazione SharePoint su vShape e utilizzare la stessa piattaforma per servizi mission-critical come ad esempio Erp, Crm e i tool per database che costituiscono il cuore dell’infrastruttura tecnologica di un’impresa e che hanno un impatto diretto sul fatturato e sui profitti della stessa.
Applicazioni chiave come SharePoint sono un elemento essenziale per il successo di un’impresa e richiedono, da un lato, un front-end flessibile e scalabile, dall’altro, la combinazione con un back-end rapido e stabile.
Questo è più di quanto sia in grado di supportare una tradizionale architettura a silos, notoriamente troppo rigida, inefficace e costosa.
Per Brandwitte Fujitsu vShape consente un’implementazione sicura di queste applicazioni. Il processo di convalida offre risposte ai task di dimensionamento e fornisce una linea guida durante l’intera fase di definizione delle strategie relative all’alta disponibilità e al disaster recovery.
Le divisioni It possono pertanto evitare ribassi delle performance e aumenti dei tempi necessari al completamento delle attività di backup.